È la vigilia del voto di fiducia al governo Draghi al Senato. Domani alle ore 10 il neo premier terrà il suo discorso programmatico nell’aula di Palazzo Madama, che verrà bissato giovedì a Montecitorio, e che punta all’unità. Ma la larga maggioranza di governo è percorsa da conflitti, interni ed esterni ai partiti. E riparte così la conta in Parlamento. Gli oppositori a Draghi dovrebbero essere una quarantina al Senato e 50 circa alla Camera, compresi i grillini ribelli. Il M5S, infatti, è scosso da un caos interno, con i dissidenti che continuano a minacciare di votare no al nuovo esecutivo e l’ala governista che invece è al lavoro per sostenere il governo. Fratelli d’Italia è contro la formazione del nuovo esecutivo e anche Sinistra italiana si è spaccata. Ma la distanza maggiore resta quella tra Lega e Pd, che complica anche la partita dei sottosegretari. Intanto, oggi il ministro dem del Lavoro, Andrea Orlando, incontra gli imprenditori.
Fiducia al governo: Draghi al Senato farà un discorso breve. E chiederà unità e tre riforme
Il discorso di Draghi alle Camere
Quello di Mario Draghi sarà un discorso breve, di 20-30 minuti al massimo, per chiedere unità e tre riforme. L’appello alla coesione è l’invito che rivolgerà alle forze politiche e al Paese, come richiesto anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per lavorare insieme, affrontare la battaglia al coronavirus e la conseguente crisi economica, evitando così di far prevalere le varie differenze di partito. I cardini ineliminabili della sua impostazione saranno l’Europa, l’atlantismo e l’ambiente. Tre le riforme considerate centrali: fisco, giustizia civile e Pa, ossia i settori su cui il premier proporrà domani interventi di revisione strutturale legati anche al Recovery plan.
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Domani il voto di fiducia al Senato
Il Senato è convocato domani, mercoledì 17 febbraio, alle 10 per il discorso con cui il premier chiederà la fiducia sul proprio esecutivo: novanta minuti dopo consegnerà il testo alla Camera, quindi tornerà a Palazzo Madama per ricevere il primo largo Sì al nuovo governo. La ‘chiama’ dei senatori è attesa verso le 20.30, ma sull’articolazione del dibattito deciderà domani pomeriggio la capigruppo.
La fiducia giovedì alla Camera
Il voto di fiducia verrà bissato giovedì a Montecitorio. Il premier si presenterà per la fiducia alla Camera alle 11.30: anche in questo caso il voto dovrebbe arrivare in serata. Incassato quindi il via libera delle due aule, l’esecutivo guidato dall’ex presidente della Banca centrale europea sarà pienamente operativo.
I numeri alle Camere
Al momento, gli oppositori a Draghi dovrebbero essere 43 al Senato e 52 alla Camera (i sì certi sono 552), compresi i grillini ribelli. Ma vediamo le spaccature, come quella di Sinistra italiana. Il segretario Nicola Fratoianni ha annunciato che voterà no alla fiducia dopo l’assemblea di domenica. Mentre la senatrice Loredana De Petris e il deputato Erasmo Palazzotto sono per sostenere il nuovo esecutivo. Versante M5S. I no pentastellati sono 20 a Palazzo Madama (tra cui quello di Emanuele Dessì, che subito ha chiarito la sua posizione all’indomani della nomina dei nuovi ministri nonostante il voto su Rousseau, Mattia Crucioli e Nicola Morra) e 15 a Montecitorio (con Alvise Maniero e Pino Cabras). Ma ci sono anche gli indecisi (dieci al Senato e 25 alla Camera) che con la loro decisione potrebbero far cambiare ancora i numeri.
Venerdì possibile Cdm
Si parla di un possibile Consiglio dei ministri venerdì. E sempre venerdì, in serata, sarà anche il giorno del debutto di Draghi sulla scena internazionale come premier: parteciperà da remoto alla riunione dei leader del G7 (la prima dall’aprile 2020), virtualmente ospitata dalla Gran Bretagna, con al centro la lotta al Covid, l’economia mondiale e i rapporti con la Cina.
Gli impegni dei ministri
Oggi il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, incontra gli imprenditori. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, oggi è impegnato nell’Ecofin. Lorenzo Guerini invece mercoledì e giovedì parteciperà da remoto alla riunione dei ministri della Difesa della Nato.
LO SPECIALE SQUADRA DI GOVERNO
Ecco la lista completa:
Luigi Di Maio (M5S) agli Esteri
Luciana Lamorgese (tecnica) all’Interno
Marta Cartabia (tecnica) alla Giustizia
Daniele Franco (tecnico) all’Economia
Lorenzo Guerini (Pd) alla Difesa
Giancarlo Giorgetti(Lega) allo Sviluppo economico
Stefano Patuanelli (M5S) all’Agricoltura
Roberto Cingolani (tecnico) alla Transizione ecologica
Dario Franceschini(Pd) alla Cultura
Roberto Speranza(Leu) alla Salute
Enrico Giovannini (tecnico) alle Infrastrutture
Andrea Orlando (Pd) al Lavoro
Patrizio Bianchi(tecnico) all’Istruzione
Cristina Messa (tecnica) all’Università
Federico D’Incà (M5S) ai Rapporti con il Parlamento
Vittorio Colao (tecnico) all’Innovazione tecnologica
Renato Brunetta (Forza Italia) alla Pubblica amministrazione
Mariastella Gelmini (Forza Italia) agli Affari regionali
Mara Carfagna (Forza Italia) al Sud
Elena Bonetti (Italia Viva) alle Pari opportunità
Erika Stefani (Lega) alle Politiche per la disabilità
Fabiana Dadone (M5S) alle Politiche giovanili
Massimo Garavaglia (Lega) al Turismo