Governo, la scrivania di Draghi alle consultazioni: il “facciario” dei parlamentari, cellulare e igienizzante

Pubblicità
Pubblicità

C’è chi colleziona le figurine dei calciatori e chi un album con le foto dei parlamentari. Una sorta di “ce l’ho, mi manca” utile a riconoscere volti e protagonisti, soprattutto se finora è stato più facile ricordare le definizioni di euro, bond e spread. Per aiutare il presidente incaricato Mario Draghi durante questi giorni delle consultazioni il suo staff ha preparato una sorta di prontuario, un “facciario” (se volessimo creare un neologismo alquanto scorretto), una sorta di album con le foto di tutti gli esponenti dei partiti che formano le delegazioni con cui sta avendo i colloqui.

Draghi incontra i partiti. Ora il Pd. Meloni: “Non voteremo la fiducia”. Salvini apre a governo di tutti. Renzi: “Sì senza veti”. Grillo guiderà delegazione 5S, Berlusconi non ci sarà

Qualcuno ricorderà un celebre gioco da tavola in voga negli anni ’90, quell’Indovina Chi dove bisognava dedurre chi era chi guardando delle figure. Una sorta di antenato dei Soliti ignoti di Amadeus ma, nel caso di Draghi, in questo caso la professione si conosce, bisogna solo associare i nomi ai volti.

Ma il “facciario” non è l’unico elemento presente sulla scrivania dell’ex presidente della Bce. Dalle foto ufficiali scattate durante le consultazioni e diffuse alla stampa si può notare che sul tavolo compaiono anche l’elenco delle delegazioni, l’iPad di Draghi, il suo smartphone, una bottiglia d’acqua e un portapenne. Accanto, l’immancabile flaconcino di gel igienizzante.

Governo Draghi, secondo giorno di consultazioni: ecco cosa succede oggi

Draghi indossa un completo scuro e all’occhiello del bavero della giacca ha appuntato la “rosetta” che viene rilasciata con l’onoreficienza di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana, di cui il presidente incaricato è stato insigito su iniziativa del Presidente della Repubblica il 5 aprile del 2000.

Draghi, tuttavia, non è il primo a farsi aiutare dall’album dei volti. Tre anni fa, il 24 maggio del 2018, era stato l’allora premier incaricato, Giuseppe Conte, ad aver ricevuto le delegazioni di tutti i partiti, nella sala dei Busti di Montecitorio, per le sue consultazioni. Anche lui, l’avvocato e giurista, ricevuto il mandato dal capo dello Stato, dopo l’accordo M5S-Lega, iniziò i suoi primi passi nei Palazzi con l’ausilio del facciario dei parlamentari eletti, che a turno, si presentavano al tavolo.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *