Governo, Lombardi: “Scenda dal treno chi ha vinto alla lotteria dei clic. Spero che Draghi mi stupisca”

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Roberta Lombardi non ha problemi a dire che l’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi rappresenta pressoché tutto quello contro cui il Movimento 5 stelle ha combattuto, ma aggiunge – riguardo al premier incaricato – “spero mi stupisca”. L’esponente del comitato di garanzia M5S difende la scelta di campo fatta con la nascita del governo giallo-rosso: “Io la chiamo la rete dei progressisti. E Conte potrebbe esserne il motore”.

Il M5S è passato nel giro di poche ore da “Draghi mai” a “Draghi va benissimo, se entriamo anche noi”. La decisione l’ha sorpresa?
“Va benissimo andare alle consultazioni e ci mancherebbe altro. Dico sempre che quando uno ha la saldezza delle sue convinzioni può parlare anche con il diavolo. Mancava solo che in un momento così difficile per il Paese facessimo un gesto irrispettoso”.

Draghi è il diavolo?
“Non mi unirò al coro dei commenti sguaiati di questi giorni, ho letto giudizi adolescenziali sprezzanti. È vero che il suo prestigioso curriculum parla di un’impostazione di lavoro e mentale molto lontana da quella che ha portato avanti il Movimento, ma mi aspetto che chi andrà a parlarci difenderà i nostri temi”.

Quali?
“Ad esempio il reddito di cittadinanza, che va migliorato con la parte sulle politiche attive del lavoro. E poi tutto quel che riguarda la crescita sostenibile del Paese attraverso il Recovery fund”.

Crede basti?

“L’importante è dire che queste cose non sono negoziabili. Chi andrà avrà l’onere di capire se ci sono spunti di lavoro comune. Io ho i miei dubbi, serissimi e fondatissimi dubbi, ma magari verrò piacevolmente stupita da Draghi”.

Dopo aver ricevuto una sua telefonata, Beppe Grillo ha fatto cambiare rotta ai 5 stelle. Avrà stupito anche lui?
“Penso che Beppe abbia fatto un ragionamento lucido. È un artista, ma anche una persona molto concreta. Credo voglia provare a far massimizzare al Movimento il 33% preso nel 2018 sul proprio programma. Fino all’ultimo proverà a far valere quest’importanza, questo peso che abbiamo in Parlamento”.

E per farlo, bisogna giocare la partita, chiaro. Ma non trova surreale un tavolo con Grillo da una parte a Mario Draghi dall’altra?
“Vorrei essere una mosca per sentire cosa dirà Draghi, paladino delle privatizzazioni, quando Beppe gli parlerà di acqua pubblica. Noi nasciamo come M5S in risposta a un sistema, un establishment fatto di finanza, di industria, di lobby che hanno condizionato la politica di un Paese a favore di particolari interessi, anziché del bene comune. La buona politica per noi è contemperare quegli interessi con quelli di tutti. Una forza progressista in questo momento deve mirare a una distribuzione di ricchezza per tutta la popolazione”.

Bisogna crearla per distribuirla. È questo uno dei punti che sembrate spesso dimenticare.
“Ne siamo consapevoli. Ma vede, io sono orgogliosa di provvedimenti che abbiamo preso ben sapendo che nessuno ce ne avrebbe dato merito, come il reddito di cittadinanza, che si è rivelato fondamentale anche nel contrasto alla pandemia. Finché faremo cose come questa, indipendentemente dal consenso, sarò felice di aver dato una mano”.

Adesso è Conte a voler dare una mano ai 5 stelle. Che ne pensa?
“Dopo averne apprezzato l’operato da presidente del Consiglio in contesti eterogeni, con uno stile di leadership molto coerente, senza sbavature, sono contenta rimanga a disposizione dei 5 stelle e di una rete progressista in cui io credo. Sono stata la prima a dire che quest’alleanza poteva essere il nostro futuro”.

Lo vorrebbe dentro il nuovo organo collegiale?
“Potrebbe essere il capo di un soggetto diverso, motore propulsivo e trascinante di questa nuova rete”.

Una lista Conte?
“Per formazione non credo nel partito incentrato su un leader, se invece al centro ci fossero le idee che siamo riusciti a maturare in questi anni anche grazie a Conte, allora sì”.

Al Senato ci sono molti malumori sulla scelta di parlare con Draghi. Sulle chat si legge di tutto. Non teme che un pezzo di 5 stelle possa seguire Di Battista in una scissione.
“Dietro la tastiera sono tutti leoni, poi bisogna vedere nel momento della chiamata. Ricordo un post del blog in cui Beppe parlava del Movimento con la metafora del treno. Molti sono saliti grazie a biglietti lampo con la lotteria del “clic for life”. Altre persone hanno investito per anni reputazione sul territorio e credibilità personale. Il bello di questo treno è che fa un percorso. Ognuno può decidere a che fermata scendere, ma il viaggio non si ferma”.
 

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