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Green Pass, da domani vaccino obbligatorio per lavorare: ecco tutte le regole

Da domani i lavoratori over 50 sono obbligati ad avere il Super Green Pass per svolgere la loro attività. Sono circa mezzo milione le persone non in regola, che rischiano quindi la sospensione dello stipendio. La norma resta in vigore fino al 15 giugno e quindi chi non ha la vaccinazione o non è guarito rischia di non lavorare per quattro mesi. Ecco le regole previste dal decreto del 7 gennaio che ha introdotto la novità. In base alla stessa norma, dal primo febbraio, tutte le persone che hanno compiuto 50 anni (quindi anche quelle che non lavorano) sono obbligate a fare il vaccino. La sanzione è di 100 euro.

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Il Super Green Pass per lavorare

Da domani alle persone che hanno compiuto 50 anni il tampone non basterà più per lavorare. Per accedere ai luoghi dove svolgono la propria attività, queste persone “devono possedere e sono tenute a esibire una delle certificazioni verdi Covid-19 di vaccinazione o guarigione”.

I controlli

I datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti a verificare il rispetto della regola del Super Green Pass.

Le conseguenze

Chi non ha il Super Green Pass è considerato assente ingiustificati fino a che non presentano la certificazione o comunque fino al 15 giugno 2022, giorno si scadenza della legge sull’obbligo. Per loro non sono previste conseguenze disciplinari e resta appunto il diritto alla conservazione del posto di lavoro. All’assente ingiustificato però “non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati”.

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Le sanzioni

Chi non è in regola con il Super Green Pass e non rispetta il divieto di presentarsi al lavoro va incontro a una sanzione amministrativa (irrogata dal Prefetto) da 600 a 1.500 euro. In caso di reiterata violazione la sanzione è raddoppiata.

Le esenzioni

L’obbligo non è previsto in caso di “accertato pericolo di salute” legato a condizioni cliniche documentate. Deve essere attestato dal medico di famiglia e rispettare le circolari del ministero in materia di esenzione dalla vaccinazione. Per questi lavoratori la vaccinazione è “omessa o differita” e quindi possono essere “adibiti a mansioni anche diverse, senza decurtazione della retribuzione, in modo da evitare il rischio di diffusione” del virus.



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