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Green pass, la circolare del Viminale: “Imprese valutino tamponi gratis per i portuali”

ROMA – Gli operatori economici operanti nel settore portuale, per evitare le situazioni “di grave difficoltà” che potrebbero derivare dal mancato possesso della certificazione verde da parte di un consistente numero di dipendenti “potranno valutare, nella piena autonomia, ogni possibile modalità organizzativa ai fini dell’acquisizione del green pass da parte dei dipendenti che ne siano sprovvisti”. Anche mettendo a disposizione del personale in questione test molecolari o antigenici rapidi. E’ quanto precisa il Viminale con una circolare, firmata dal capo di gabinetto Bruno Frattasi, che fa seguito a quella diramata ieri.

La circolare in questione – recante “Misure urgenti  per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde Covid 19 e il rafforzamento del sistema di screening” – seguiva alla riunione di coordinamento interministeriale convocata ieri dalla presidenza del Consiglio, nel corso della quale, si legge, “è stata condivisa l’esigenza di procedere, con il coinvolgimento della rete prefettizia, a un immediato monitoraggio dei dipendenti effettivamente sprovvisti” in ambito portuale del green pass al fine di “disporre di un quadro valutativo sulla possibile incidenza di eventuali defezioni dovute alla mancanza di green pass suscettibile di determinare una grave compromissione dell’operatività degli scali”.

Nella circolare di oggi si puntualizza come, nella ricerca di modalità organizzative finalizzate a evitare il possibile impasse derivante da un numero troppo elevato di dipendenti senza certificazione verde, le imprese del settore abbiano la possibilità, se lo credono opportuno, anche di assumersi l’onere dei tamponi.

A Trieste, come anche in altri porti, è alta infatti la quota di lavoratori sprovvista di Green Pass, il 40% secondo il Coordinamento lavoratori portuali Trieste. Il presidente dell’Autorità
portuale del mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, avrebbe minacciato di dimettersi se non si troverà un accordo dopo l’ennesima minaccia dei portuali di bloccare lo scalo a partire dal 15 ottobre, quando scatterà l’obbligatorietà del Green pass.

Per il Pd, però, la raccomandazione del capo di Gabinetto del Viminale alle aziende portuali, affinché “forniscano al personale sprovvisto di green pass test anti Covid gratuiti è inopportuna”. Lo dichiarano Andrea Romano e Davide Gariglio, deputati Pd e membri della commissione Trasporti della Camera, commentando la nota diffusa oggi dal Capo di Gabinetto a tutte le prefetture.

“Tale raccomandazione – proseguono Romano e Gariglio – appare del tutto contraddittoria con le indicazioni già venute dal governo nei confronti della totalità delle aziende italiane, oltre a rischiare di ingenerare grande confusione nel settore portuale proprio alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green Pass nel settore privato e statale. Ci auguriamo che il ministro degli interni Lamorgese voglia correggere questo passaggio della circolare del Capo di Gabinetto, al fine di garantire il necessario livello di serenità e sicurezza a tutti gli operatori del mondo portuale”.

“Tamponi rapidi e gratuiti per i lavoratori (del porto di Trieste) senza Green Pass, per evitare problemi. Parola della Lamorgese. Ah, ma quindi si può fare! E per gli altri milioni di lavoratori invece zero? Invece delle imprese, a contribuire dovrebbe essere lo Stato. Inadeguata”. Lo scrive su Facebook il leader della Lega, Matteo Salvini.



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