Green Pass nella pubblica amministrazione: le linee guida

Pubblicità
Pubblicità

Fino al 31 dicembre 2021, quando si concluderà lo stato di emergenza, tutto il personale delle amministrazioni pubbliche, quello delle Autorità amministrative indipendenti, ivi comprese la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d’Italia, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale, per entrare nei luoghi di lavoro dovrà possedere ed esibire, su richiesta, il Green Pass.

Green Pass obbligatorio in Italia: le linee guida, come ottenerlo e tutto ciò che c’è da sapere

Il pass è obbligatorio anche per tutti quei soggetti che, a qualsiasi titolo, svolgono la propria attività lavorativa, di formazione o di volontariato nella pubblica amministrazione anche sulla base di contratti esterni nonché per tutti i soggetti titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice.

Sono esentati dall’obbligo tutti coloro che non possono vaccinarsi per motivi di salute.

> Green Pass per i lavoratori Le linee guida del governo per la PA

La verifica del rispetto delle norme spetta ai datori di lavoro sulla base delle linee guida predisposte dal ministero della Pubblica Amministrazione e della Salute: i controlli dovranno essere svolti giornalmente e preferibilmente all’accesso in ufficio, a campione (in misura non inferiore al 20% e con un criterio di rotazione) o a tappeto, con o senza l’ausilio di sistemi automatici.

Chi non avrà il green pass è considerato assente ingiustificato dal lavoro: non scatterà la sospensione ma ci sarà il blocco dello stipendio, senza però conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto del lavoro. Per chi viene trovato al lavoro senza il certificato è prevista una sanzione da 600 a 1.500 euro. Per i datori di lavoro che non controllano o che non predispongono le misure organizzative, la sanzione va da 400 a mille euro.

Il decreto stabilisce anche che chi guarisce dal Covid e fa una dose di vaccino avrà il green pass subito dopo la somministrazione e non dovrà attendere 15 giorni come era previsto fino ad oggi. Viene anche disposto il rilascio del certificato verde anche a coloro che, positivi al virus passati 14 giorni dalla prima dose o a seguito del completamento del ciclo vaccinale, siano successivamente guariti.

> I numeri Sono 100mila i dipendenti della Pa ancora non senza Green Pass

Lavoratori della PA: domande e risposte sul Green Pass obbligatorio

Quando scatta l’obbligo di Green Pass?

Dal 15 ottobre il lavoratore senza certificazione non potrà accedere al proprio posto di lavoro. Per il dipendente scatterà da subito l’assenza ingiustificata e la sospensione dello stipendio. Non ci saranno però altre conseguenze disciplinari e il lavoratore ha diritto alla conservazione del proprio posto di lavoro.

Oltre ai dipendenti, chi altro deve avere il Green Pass?

Sono inclusi nell’obbligo anche i lavoratori addetti alla manutenzione, alle mense e ai bar interni agli uffici pubblici, i fornitori, i corrieri, i prestatori e i frequentatori di corsi di formazione. Sono esclusi invece gli utenti.

Se non ho in Green Pass cosa mi succede?

Sei considerato assente ingiustificato, perdi lo stipendio e anche scatti, contributi previdenziali, progressione di carriera.

Ma se non ho il Green Pass posso chiedere di restare a lavorare da casa?

Le linee guida del governo sul punto sono chiare: “Non è consentito in alcun modo – in quanto elusivo dell’obbligo di Green Pass – individuare i lavoratori da adibire al lavoro agile dal mancato possesso della certificazione”. In altri termini, non può esistere automatismo tra l’essere privi di Pass e il lavoro da remoto. Se così fosse, lo smart working diventerebbe il rifugio di no-vax e no-Pass. Mentre deve essere un’opzione che il capo ufficio può scegliere solo se funzionale al risultato, ovvero l’efficienza e “la soddisfazione dell’utente”, ripete il ministro Brunetta.

Smart working, Brunetta: “Con il ritorno in presenza nella Pa Pil 2021 a +6,2-6,3%”

Gli autisti di autobus e tram possono farne a meno? 

No, chi guida mezzi pubblici (ma pure taxi o Ncc) deve avere il Green Pass per salire in auto, bus, tram e metro per lavorare. A controllare la validità sono i datori di lavoro, dunque le aziende pubbliche e le cooperative per le quali lavorano. Ma non i passeggeri a bordo. Questi ultimi per viaggiare sui mezzi del trasporto pubblico locale devono avere solamente il biglietto: il Green Pass è richiesto solo sui trasporti a lunga percorrenza come aerei, traghetti e navi interregionali, treni Intercity o ad Alta velocità.

Quali sono le sanzioni previste?

Per chi viene trovato al lavoro senza il certificato è prevista una sanzione da 600 a 1.500 euro. Per i datori di lavoro che non controllano o che non predispongono le misure organizzative, la sanzione va da 400 a mille euro.

Deputati e senatori devono aver il Pass per entrare in Parlamento? 

Sì. Camera e Senato hanno approvato l’obbligo della Certificazione verde. Sarà valido anche per i politici che lavorano nei Comuni, nelle Regioni, nelle Province, negli enti locali.

Come si ottiene il Green Pass?

La Certificazione verde COVID-19 – EU digital COVID si può ottenere dopo aver fatto la vaccinazione anti COVID-19 (in Italia viene emessa immediatamente sia alla prima dose sia al completamento del ciclo vaccinale), se si è negativi al test antigenico rapido nelle ultime 48 ore o al test molecolare (anche salivare) nelle ultime 72 ore (sempre a carico del lavoratore a prezzi calmierati tranne in quelle aziende che hanno deciso di finanziarli); se si è guariti dal Covid-19 negli ultimi sei mesi (e non ci si è ancora vaccinati). Si può scaricare o stampare dal sito dedicato (www.dgc.gov.it); attraverso il sito del fascicolo sanitario elettronico regionale; sull’app Immuni; con l’app IO; in farmacia o dal proprio medico. Per chi ha difficoltà il numero unico da chiamare è il 1500, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Come scaricare il Green Pass: sul cellulare, sull’app Io e su Immuni

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *