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Green Pass per il trasporto locale, i sindacati temono criticità: “Non penalizzare i tempi del servizio”. Nodo privacy sui controlli

Le regole ci sono. Il nodo però ora riguarda i controlli. Sebbene il premier Mario Draghi in conferenza stampa oggi pomerggi abbia annunciato una stretta sui controlli rispetto alle nuove regole imposte dal decreto varato dal Consiglio dei ministri, sindacati e forze dell’ordine esprimo perplessità e timori. Il nuovo provvedimento del governo, valido dal 6 dicembre al 15 gennaio anche in zona bianca, prevede una stretta anti-Covid e la necessità di mostrare il Green Pass per poter viaggiare sul traporto locale, quindi metropolitane, autobus e treni regionali.

Ma i sindacati lanciano l’allarme. È necessario, dicono, pianificare i controlli del green pass sui mezzi di trasporto pubblico locale in modo da “non penalizzare i tempi del servizio” e tutelare i lavoratori da eventuali aggressioni”, dicono le sigle sindacali del settore di Roma e Lazio.

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I sindacati

Il segretari della Fit-Cgil di Roma e del Lazio, Eugenio Stanziale, garantisce comunque che “se i controlli saranno ad appannaggio delle forze dell’ordine, ci sarà tutta la nostra collaborazione, l’importante è condividere le modalità”. E Marino Masucci, della Fit Cisl, fa sapere:  “Chiederemo un incontro al prefetto per capire le linee guida che metteranno in campo le forze dell’ordine anche a tutela dei lavoratori”. La preccoupazione, dice, è “che si possa creare una situazione di forte criticità, in quanto già l’obbligatorietà delle mascherine aveva prodotto numerose aggressioni agli autisti che controllavano. Non vorremmo che i mezzi di trasporto possano essere luoghi di conflittualità”.

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Le forze dell’ordine

Il nuovo decreto sul Super Green Pass prevede che entro 3 giorni dall’entrata in vigore del decreto legge, i prefetti dovranno convocare il Comitato provinciale ordine e sicurezza. Poi, entro 5 giorni dovranno adottare il nuovo piano di controlli coinvolgendo tutte le forze di polizia, relazionando periodicamente. Ma far rispettare le regole non sarà facile per diversi motivi. Innanzitutto, l’introduzione di una distinzione tra vaccinati e non potrebbe pesare sulla difficoltà dei controlli per questioni connesse alla privacy. Chiunque effettuerà i controlli potrà conoscere se il cittadino è vaccinato, guarito o ha fatto un tampone. Su questo aspetto il Garante della Privacy già in passato aveva espresso parere negativo. Il capo della polizia, Lamberto Giannini, rassicura comunque i più preoccupati e sottolinea che gli agenti “si atterranno e che faranno rispettare”. Intanto, alcuni governatori, tra cui il presidente della Campania Vincenzo De Luca, chiede  che “per garantire la piena osservanza delle disposizioni di legge si prevedano sanzioni fino a mille euro”.

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