Haiti, la polizia: arrestata “la mente” dell’assassinio del presidente

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PORT AU PRINCE – La polizia di Haiti ha annunciato di avere arrestato “la mente” dell’omicidio del presidente Jovenel Moïse. Si tratta di un medico haitiano 63enne, Christian Emmanuel Sanon, che viveva negli Stati Uniti, in Florida, e che a giugno era tornato a Port au Prince con l’obiettivo di diventare presidente. A fare il suo nome sarebbero stati alcuni degli appartenenti allo ‘squadrone della morte’ arrestati nei giorni scorsi.

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Il capo della polizia haitiana, Leon Charles, ha affermato che il sospetto, “entrato ad Haiti il mese scorso con un aereo privato, aveva obiettivi politici” . Sanon era accompagnato da alcuni cittadini colombiani incaricati della sua sicurezza, che aveva reclutato attraverso una compagnia venezuelana chiamata Ctu, basata in Florida.

Charles ha spiegato che la missione iniziale affidata al commando era “di arrestare il presidente della Repubblica” e non di ucciderlo, come poi avvenuto la settimana scorsa. Sanon avrebbe contattato “altre due persone che noi consideriamo come menti dell’assassinio di Moïse”, ha aggiunto il capo della polizia, senza fornire ulteriori indicazioni sui sospetti.

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Secondo le autorità haitiane, la squadra di 28 membri ha fatto irruzione nella casa della famiglia presidenziale e ha aperto il fuoco su di lui e sua moglie, Martine. Il presidente è stato ucciso, e la moglie, gravemente ferita, dopo le prime cure è stata portata in aereo in un ospedale di Miami.

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