Harrison Ford a Cannes 2023: “Volevo che anche Indiana Jones provasse il peso della vita”

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Harrison Ford è di ottimo umore. Fa le smorfie quando una giornalista gli chiede perché pensa che fosse il momento giusto per separarsi da Indiana Jones “ma come non è evidente?”, a chi gli chiede se effettivamente sa ancora andare a cavallo “certo che so andare a cavallo… se me lo permettono”, alla giornalista che gli dichiara che secondo lei è ancora “hot” replica: “Sono stato benedetto con questo corpo”. Il grande ritorno dell’archeologo avventuriero è un film di due ore e mezza che arriverà nelle sale il 28 giugno e che è stato presentato al festival di Cannes in una proiezione che è stata accolta da cinque minuti di applausi e una Palma d’oro onoraria al suo protagonista che lo ha commosso.

“Quello che ho provato ieri sera è indescrivibile – dice all’incontro con la stampa – è stato straordinario vedere una reliquia del tuo passato che ti passa davanti agli occhi. Il valore di questo posto e il senso di comunità e l’accoglienza immaginabile che ho avuto mi hanno fatto stare bene”. Indiana Jones e il quadrante del destino inizia con Indy giovane, è il 1944 i tedeschi stanno vivendo la loro sconfitta e l’archeologo insieme al suo amico Basil Shaw sta facendo di tutto per togliere ai nazisti un reperto preziosissimo: la metà della macchina creata da Archimede, il quadrante del titolo, che potrebbe sfruttare una faglia spazio temporale e portarli indietro nella storia. Sulle sue tracce con l’intenzione di usarlo per cambiare la storia c’è lo scienziato nazista interpretato da Mads Mikkelsen, Jürgen Voller. Lo ritroviamo nell’estate del 1969 a New York alla vigilia dello sbarco dell’uomo sulla luna, Jones sta andando in pensione, suo figlio è morto e la moglie Marion lo ha lasciato. Dal nulla appare Helena e l’avventura ricomincia.

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“Volevo vedere un film bello che completasse la storia di Indiana Jones – spiega Ford, 80 anni e tutte le intenzioni di continuare a recitare –  vedere le debolezze di quest’uomo che tanto dipendeva dalla sua gioventù, volevo vedere su di lui il peso della vita, come poteva reinventarsi. Volevo che avesse una relazione con una donna che non fosse un flirt, ma invece profonda. Non avrei potuto essere avere di meglio sia con la sceneggiatura, che gli attori che abbiamo avuto e le capacità di Jim e la musica di John Williams tutto è venuto a supporto della mia vecchia età per raccontare una buona storia”. Jim è James Mangold il regista che ha raccolto l’eredità di Steven Spielberg, la donna con cui ha una relazione profonda è la sua figlioccia Helena, figlia del suo vecchio amico Basil, ed è interpretata da

Con James Mangold e Phoebe Waller-Bridge

“Quando James è entrato nel progetto ero felice, amo i suoi film ma non conoscevo lui e ora lo conosco: una persona molto generosa e di grande sostegno, ma il segreto del suo successo è che non si ferma mai, si immerge nel processo – È entrato nelle scarpe di Steven (Spielberg, ndr.) ma ha fatto molto di più di questo”. Ford sa che è il momento giusto per salutare questo personaggio: “Ho bisogno di sedermi e riposarmi un po, a quest’ora potevo anche essere morto invece vivo e lavoro, non posso chiedere di più. Amo il mio lavoro e il personaggio e amo quello che Indiana Jones ha portato nella mia vita”. Non è nostalgico, non conserva le memorabilia, il cappello dove è finito? “Spero da Sotheby’s che fa anche tante aste per beneficienza… credo di avere un cappello da qualche parte ma ciò che conta è l’esperienza che rimane con te, non tanto la roba”.

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Sul fatto di rivedersi ringiovanito sul grande schermo Ford dice: “La tecnologia è evoluta ad un punto che tutto sembra molto realistico, non è magia del photoshop ma la mia faccia a 35 anni fa dal momento che alla Lucas film hanno conservato ogni frame dei film che abbiamo fatto insieme in tutti questi anni. Il processo scientifico che è partito questo archivio ha permesso l’operazione, è un trucchetto ma è sostenuto dalla storia. Se non fosse stato onesto dal punto di visto emotivo non avrebbe funzionato, sono stato felice di farlo ma non vorrei essere quel ragazzo. Sono felice di essere chi sono, sono molto contento di essere più vecchio è stato bello essere giovane ma adesso mi piace avere l’età che ho”. Sul futuro di Ford e di Indiana Jones il destino sembra segnato, che l’archeologo possa tornare ringiovanito o no con la tecnologia è lapidaria Kathleen Kennedy della Lucas Film “no”, mentre sulle sue future interpretazioni è l’attore a dire: “Amo Shrinkin, amo la commedia e spero di fare un’altra stagione”.

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