Hillary Clinton pubblicherà un thriller con Louise Penny

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Non c’è bisogno di spiegare quanto fascino esercitano i thriller che si spingono fino a dove osano le aquile, vale a dire nelle (vere) stanze del potere americano. Ma a rendere unica e attesissima l’uscita di State of Terror – prevista in Italia per Einaudi, in contemporanea con il resto del mondo, il prossimo 15 ottobre – è che stavolta a raccontarci l’adrenalina e gli intrighi di quei luoghi arcani sono due amiche molto speciali: una, Louise Penny, è una delle più amate gialliste viventi; ma è soprattutto l’altra, Hillary Clinton, a calamitare l’attenzione planetaria per questa operazione editoriale. Insieme firmano il romanzo: la prima mettendoci la sua capacità di scrittura, il talento nel dipanare, pagina dopo pagina, la trama della storia, dosando nel modo giusto dialoghi, rivelazioni e colpi di scena; la seconda porta in dote un dono inestimabile, l’esperienza diretta. Quella da first lady, e, in maniera ancora più forte e significativa, da segretario di Stato.

E’ infatti nella versione a stelle e strisce di un ministero degli Esteri che State of Terror è ambientato, oltre che alla Casa Bianca. I dettagli del plot trapelati finora sono pochi. Si sa che il protagonista è un segretario di Stato alle prime armi, che si ritrova a lavorare nell’amministrazione del suo rivale. Che il Paese è scosso da una serie di attacchi terroristici, con l’inevitabile caos. Che la diplomazia viene messa a dura prova. E che al centro di tutto, intrighi internazionali compresi, c’è una cospirazione. In altre parole, un concentrato degli ingredienti di qualsiasi thriller politico che si rispetti. Gli esempi sono tanti, e tutti stranoti. Dalla serie di Tom Clancy con l’eroe (diventato poi cinematografico e televisivo) Jack Ryan al cult Potere assoluto di David Baldacci, portato sullo schermo dal grande Clint Eastwood, affiancato da un cattivissimo e come sempre straordinario Gene Hackman.

Ma nel caso specifico l’ispirazione principale potrebbe essere nata in famiglia. Perché, non dimentichiamolo, c’è un altro Clinton – ovviamente Bill, marito di Hillary nonché due volte ex presidente – che negli ultimi danni si è dato al thriller, in compagnia del bestsellerista più venduto al mondo, James Patterson. E il risultato è Il presidente è scomparso: titolo che è tutto un programma, pubblicato nel 2018. Un successo planetario, manco a dirlo. A cui Bill deve avere preso gusto, visto che il prossimo 7 giugno, in contemporanea mondiale, esce un altro romanzo sempre cofirmato con Patterson, La figlia del presidente (per Longanesi, come il volume precedente). Uno sbarco che anticipa di qualche mese il debutto di Hillary, tanto per evitare la concorrenza coniugale nelle classifiche dei libri.

Ma adesso, con l’annuncio di State of Terror, i riflettori sono tutti per Hillary. E come spesso accade in questi casi, le due protagoniste dell’operazione hanno appena rilasciato a fini promozionali entusiastiche dichiarazioni. Clinton: “Scrivere un thriller con Louise è un sogno che si avvera. Stiamo unendo le nostre esperienze per esplorare il complesso mondo della diplomazia politica. E come potete immaginare, niente è come appare”. Penny: “Quando mi è stato proposto di scrivere un libro con la mia amica Hillary ho accettato senza neanche pensarci. Che esperienza incredibile. La prima cosa che le ho chiesto è quale fosse stato il suo peggior incubo quando era Segretario di Stato. ‘Il terrorismo’, mi ha risposto. ‘Senza alcun dubbio’”.

Nell’attesa dell’adrenalina a fiumi frutto della loro collaborazione, potete godervi per Einaudi i precedenti libri di Louise Penny, gialli che ricordano per solidità e arguzia quelli classici di una volta: l’ultimo, I diavoli sono qui, è del marzo 2021.

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