I dati settimanali del contagio: il numero di casi resta stabile, ma al sud l’infezione cresce

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I contagi sono stabili e così la curva resta ferma. Nella settimana che si è conclusa ieri le Regioni hanno scoperto lo stesso numero di casi di positività al coronavirus di quella precedente, segnata dal grande calo di test di Pasqua. In sette giorni sono stati 100.385 i nuovi positivi, contro i 101.627 del periodo tra il 5 e l’11 di aprile (+1,2%). Si capirà nei prossimi giorni se siamo di fronte a una tendenza alla stabilizzazione dei numeri che proseguirà con numeri simili, come successo tra metà gennaio e metà febbraio, oppure se si scenderà ancora.

Va ricordato che lunedì prossimo ci saranno molte aperture, come annunciato dal governo. I numeri della settimana appena conclusa, tra l’altro, saranno quelli osservati nel monitoraggio di venerdì prossimo, quello che precede la ripartenza in zona gialla di moltissime attività.

La notizia positiva, che fa pensare a un effettivo calo della circolazione, riguarda i tamponi. Questa settimana sono stati 2.039.000 contro 1.854.000 della precedente, appunto segnata dal calo di testing di Pasqua. Siamo quasi tornati ai livelli del periodo 29 marzo-4 aprile quando i tamponi furono 2,1 milioni.

La situazione nelle Regioni. Campania, Calabria e Sicilia crescono

Visti i dati generali, ci sono comunque Regioni che crescono. Si trovano tutte al sud. I dati di alcune sono preoccupanti e potrebbero preludere a future nuove restrizioni sui vari territori. Ecco chi sale: il Molise passa da 181 a 263 casi (+82, +45,3%), la Sardegna da 2.131 a 2.434 (+303, +14,2%), la Basilicata da 870 a 966 (+94, +10,8%), la Calabria da 2.777 a 3.308 (+531, +19,1%), la Campania da 11.214 a 13.375 (+2.161, +19%), la Sicilia da 7.831 a 9.032 (+1.210, +15,3%), la Puglia da 9.335 a 9.701 (+366, +3,9%).

A scendere invece sono 12 Regioni e le due province autonome. Ecco i numeri: la Provincia Bolzano passa da 624 a 376 casi (-266, -42,6%), il Piemonte da 9.218 a 7.212 (-2.006, -27,8%), la Valle d’Aosta da 409 a 311 (-98, -23,9%), l’Umbria da 915 a 762 (-153, -16,7%), le Marche da 2.296 a 2.018 (-278, -12,1%), la Liguria da 2.554 a 2.257 (-297, -11,6%), il Friuli Venezia Giulia da 1.892 a 1.714 (-178, -9,4%), l’Emilia-Romagna da 8.118 a 7.400  (-718, -8,8%), la Lombardia da 15.870 a 14.606  (-1.264, -7,9%), il Lazio da 9.361 a 8.760 (-601, -6,4%), il Veneto da 6.421 a 6.243 (-178, -2,7%), la Provincia Trento da 640 a 629 (-11, -1,7%), l’Abruzzo da 1.410 a 1.391 (-19, -1,3%), la Toscana da 7.464 a 7.370 (-94, -1,2%).

Calano del 12% i ricoveri e dopo sette settimane tornano a scendere anche i decessi

Quella appena conclusa è stata una settimana di calo importante dei ricoveri, la prima dopo un paio di settimane di discesa timida. Ieri negli ospedali italiani erano ricoverati 26.959 pazienti colpiti dal Covid. La settimana precedente erano 30.836. Sono quindi 3.877 in meno, per una diminuzione del 12,5%. La settimana precedente il calo era stato del 4%. Le terapie intensive passano da 3.585 a 3.311 (-274, -7,6%). La settima prima il calo era stato del 3,1%.

Altro dato positivo riguarda i decessi. Ieri si è arrivati a 116.927. I morti in una settimana sono stati 2.673, cioè un numero sensibilmente inferiore di quello dei sette giorni precedenti, quando sono stati 3.224. Risalendo nel tempo, di settimana in settimana, i decessi sono stati 3.097, 2.991 e, ancora, 2.797, 2.360, 2.086, 1.981. Erano cioè sette settimane che non si assisteva a un calo.

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