I ferrovieri tedeschi vogliono stipendi più alti: maxi-sciopero da 50 ore

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I sindacati dei ferrovieri tedeschi tornano a incrociare le braccia per rivendicare un adeguamento degli stipendi, tema caldissimo alla luce del peso dell’inflazione.

La sigla del trasporto su ferro EVG ha annunciato 50 ore di sciopero, dalle 22 di domenica sera fino alle 24 di martedì: saranno coinvolti i treni regionali, a lunga percorrenza e i treni merce. E’ la terza agitazione dalla fine di febbraio e l’obiettivo è sempre lo stesso: influire sui negoziati in corso per l’aumento dei salari nel contesto di una forte inflazione. Lo sciopero, secondo quanto annunciato dal sindacato in una conferenza stampa, dovrebbe cominciare alle 22 di domenica sera e concludersi 48 ore dopo ed è motivato dalla “assenza di progressi significativi” nelle discussioni con la controparte.

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L’interruzione del servizio di 50 ore arriva nel mezzo delle controversie sulla retribuzione dei lavoratori con la Deutsche Bahn e altre 50 aziende del settore. Le richieste di Evg – che rappresenta 230mila lavoratori, 180mila dei quali sono di Deutsche Bahn – sono chiare: 650 euro in più al mese per i dipendenti o l’aumento del 12% (calcolato sulla busta paga, ndr) per i redditi più elevati, per un periodo di circa un anno.

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“Dal momento che non c’è progresso ai tavoli dei negoziati, siamo in sciopero ancora una volta”, ha dichiarato il direttore delle trattative per conto di Evg, Cosima Ingenschay, scandendo che la “pazienza è finita”.

“Con lo sciopero stiamo bloccando un totale di 50 ore di servizi, aumentando significativamente la pressione sui datori di lavoro, che non ci lasciano altra scelta”, ha aggiunto Kristian Loroch, uno dei negoziatori.

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Già a marzo il sindacato si era unito alle associazioni dei Verdi per paralizzare per un giorno i grandi settori del trasporto pubblico, tra cui la maggior parte degli aeroporti. Il secondo sciopero, ad aprile, è durato solo 8 ore, ma ha comunque portato a numerose cancellazioni, soprattutto dei trasporti a lunga distanza.

I sindacati aveva rigettato l’offerta di DB di un incremento di 5 punti percentuali, in due passaggi successivi, degli stipendi con un bonus una tantum anti-inflazione da 2.500 euro. L’indice dei prezzi tedeschi, ad aprile, pur ritracciando resta molto elevato: +7,2% annuo. I trasporti non sono, per altro, l’unico settore ad aver visto questo genere di rivendicazioni: anche nella sanità ci sono simili richieste.

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