I fiori come parole. I fiori come segni. I fiori come linguaggio. Jack Rankine Goody, antropologo britannico morto nel 2015, in “La cultura dei fiori”, pubblicato da Einaudi, ne traccia una geografia e una storia, iniziando con l’interrogarsi sul motivo per cui in Africa esista un limitato numero di usi dei fiori, passando per l’antico Egitto, fino ai giorni nostri. La cultura dei fiori si fonda su una molteplice tradizione di testi scritti, si articola secondo lo sviluppo del commercio e dei sistemi di comunicazione, ma incontra anche degli ostacoli, come il rifiuto puritano dei fiori, dei loro significati e della loro rappresentazione artistica. L’itinerario di Goody costituisce la prima ricerca globale sull’uso dei fiori nei contesti teologici, ideologici, dei processi di produzione, dei sistemi di “classe” e della vita quotidiana
‘Il libro ritrovato’
di Marco Belpoliti
Video di Gianluca Pichierri
Saggi e romanzi che non vengono più ristampati dei quali recuperare la memoria. Pagine importanti per capire il presente, da ripescare nelle biblioteche, nei mercatini dell’usato o dimenticati nello scaffale alto della libreria: libro vecchio fa buone idee
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