I Maneskin dopo la vittoria all’Eurovision: “Siamo belli, bravi e abbiamo spaccato”

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L’entusiasmo e l’adrenalina non sono calati per i quattro Maneskin, Victoria, Thomas, Ethan e Damiano, dodici ore dopo la vittoria all’Eurovision a Rotterdam. “La stanchezza c’è comunque” dicono, “abbiamo dormito in tutto un’oretta nelle ultime ventiquattro ore…”. Per dormire c’è tempo peri giovanissimi romani travolti dall’entusiasmo per la loro Zitti e buoni arrivato da ogni angolo d’Europa. Gli unici che non la mandano giù sono i media francesi (la cantante francese Barbara Previ è arrivata seconda), che insistono da ieri sulla presunta “sniffata” di cocaina che Damiano avrebbe fatto in diretta, ampiamente smentita già nella conferenza stampa della band durante la notte: “E’ una polemica dalla quale non sentiamo la necessità di uscire perché non ci siamo mai entrati”, ci dice Victoria, “non abbiamo niente da nascondere, è una polemica sterile e infondata. Noi siamo sempre stati contro le droghe e nessuno di noi fa uso di droghe pesanti o di cocaina. Semplicemente non è vero quello che dicono, ci siamo anche offerti di fare dei test antidroga per chiudere la polemica, non vogliamo perdere tempo dietro a queste assurdità”. E il test, per fugare ogni dubbio, lo faranno a breve.

Maneskin, la polemica: “Damiano sniffava durante la premiazione”. Ma poi il cantante chiarisce tutto

Comunque sia i Maneskin sono stati portati al trionfo dal televoto, in maniera quasi unanime il pubblico televisivo di venticinque paesi su trentotto li ha messi sul podio. Loro spiegano la scelta del pubblico in maniera semplice e diretta: “Ci hanno votato perché abbiamo spaccato” dice Victoria, “perché siamo belli, bravi e cazzuti” aggiunge Damiano, “ma soprattutto bravi” ci tiene a concludere Ethan. E infatti la loro esibizione, a differenza della stragrande maggioranza delle altre, era essenzialmente musicale, niente coreografie e balletti, niente effetti speciali, solo “fuoco e fiamme” per tenere alto il calore del set.

(reuters)

Non vi interessava fare lo show?

Victoria: “Non ci interessava mettere molte cose attorno a noi, quello che volevamo trasmettere era il nostro impatto live, eravamo fortemente concentrati su noi stessi, sull’energia che riusciamo a trasmettere in concerto. Il che non vuol dire che non abbiamo apprezzato cose diverse dalla nostra, anche lontane dal nostro gusto. Alcuni, come l’Ucraina e il Belgio erano molto fichi”.

La vittoria di un pezzo marcatamente rock è il segno che le cose nel mondo della musica stanno cambiando?

Damiano: “Assolutamente si. Come si dice? ‘Welcome to the new age’ citando gli Imagine Dragons. Ma non solo nella musica. Ci hanno votati perché rappresentiamo un modo di essere, perché diciamo ai ragazzi che possono essere loro stessi liberamente, che possono avere degli obbiettivi e raggiungerli. E’ una grande soddisfazione”.

I Maneskin trionfano a Eurovision 2021

E vi hanno votato da tutta Europa.

Thomas: “E noi adesso punteremo ad andare a suonare in tutta Europa, vogliamo mettercela tutta, andare con la nostra musica ovunque potremo, dal vivo. E’ un’occasione unica e vogliamo sfruttarla al meglio”.

Con chi avete festeggiato?

Victoria: “I primi a congratularsi con noi sono stati gli altri artisti, ci hanno fatto un sacco di feste tutti. E poi abbiamo sentito le nostre famiglie, gli amici, tutti quelli che lavorano con noi”.

(afp)

Durante le votazioni a un certo punto avete pensato di non farcela?

Damiano: “Oddio… un pochetto sì, con le giurie l’abbiamo pensato, eravamo quarti, ci siamo detti ‘vabbè…’ Ma confidavamo comunque di migliorare con il televoto”.

Ethan: “Ma lo dobbiamo dire, eravamo contenti già di come era andato tutto, anche se non fosse successo ne saremmo usciti contenti. Così è meglio, però!”.

Che cos’è il rock per i Maneskin?

Victoria: “Per noi è la libertà di essere noi stessi, è la musica che ci rappresenta. Nonostante le cose stiano cambiando sono ancora in tanti ad avere paura di fare quello che gli piace, ascoltano i consigli di chi gli dice cosa è più commerciale, cosa va bene per le radio…”.

Thomas: “Quello che vogliamo dire noi è invece di scegliere da soli, di restare fedeli a se stessi, fieri di quello che si fa, crederci è la cosa più importante, e noi dimostriamo che si può fare. Non ha senso ragionare alla vecchia maniera, per generi, stili, etichette, su cosa può ‘funzionare’ o no. Se la musica è forte, parla a prescindere da che nome gli dai”.

Damiano: “E poi ci piace che si veda che è musica fatta con strumenti analogici. Prendere in mano uno strumento e suonarlo è la cosa più fica del mondo”.

Allora, la musica può cambiare il mondo?

Damiano: “Assolutamente, la musica cambia il mondo, fa breccia nelle coscienze delle persone, è uno strumento incredibilmente potente. E può cambiare la Storia”.

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