ROMA — “Il calcio va raccontato con serenità e allegria, non è materia da convegno di fisica nucleare”. Iacopo Volpi, 66 anni, da poco più di due mesi è direttore di Raisport dopo l’addio di Alessandra De Stefano. Ora il via alla nuova Serie A, nel lungo anno sportivo che porta agli Europei di calcio e alle Olimpiadi di Parigi.
Volpi, adesso però è in corso l’Europeo femminile di volley.
“E io col volley ho un gran debito. Non solo perché in tv è uno sport che va benissimo grazie ai grandi risultati delle nostre nazionali, femminile e maschile. Vent’anni di telecronache pieni di amici e confronti con grandi professionisti”.
E poi quella frase “generazione di fenomeni”, urlata dopo la vittoria del Mondiale ’94. Era così fan degli Stadio?
“Io gli Stadio li ho sempre adorati, ma non era niente di preparato, fu un’esclamazione spontanea che il giorno dopo ho ritrovato su trenta giornali. Un’emozione incredibile, ma erano fenomeni davvero, anche dal punto di vista etico. Prima di andare in onda non scrivevo mai niente, giusto le formazioni: così ho imparato da Bruno Pizzul, Sandro Ciotti e Paolo Rosi. Ed è proprio a Rosi che devo la mia carriera, da giovane in spiaggia lo massacrai finché non mi portò a parlare con il direttore di allora. E devo dire grazie anche a Sandro Petrucci, che decise di tenermi”.
Riparte la Serie A, un campionato spezzatino a cui vi siete dovuti adeguare.
“Siamo pronti. Ripartiamo sabato sera con la trasmissione ‘Speciale campionato’ su Raisport Hd, intorno a mezzanotte. Il piatto forte sarà ovviamente ‘La Domenica Sportiva’. Lunedì, sempre sul canale 58, spazio a ‘Calcio totale’, con highlights e gol”.
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Tattica e conoscenza dei giocatori, i tifosi sono sempre più preparati. Come si soddisfa la fame di calcio?
“Avendo in studio chi quelle pietanze le sa servire calde. Nel cast rivoluzionato della Ds ci saranno Lele Adani ed Eraldo Pecci, il confronto tra i due sarà divertente. Alberto Rimedio, che segue la Nazionale, farà da opinionista mentre Adriano Panatta offrirà il suo punto di vista sempre originale. Simona Rolandi, la conduttrice, saprà gestire bene questa squadra a cui si aggiunge Giusy Meloni, giovane collega che attraverso la ricerca sui social network terrà aggiornati su tutto quello che succede in campo e negli spogliatoi”.
Al tempo del Var, la moviola serve sempre?
“Da quando si utilizza la tecnologia, i replay sono ancora più importanti perché c’è sempre qualcosa da spiegare a chi ci segue da casa. Perché l’arbitro è intervenuto? Perché era a due metri dal pallone e non ha fischiato? Il Var doveva chiarire, invece il paradosso è che serve spiegare più adesso di prima. In questo ci darà una grande mano l’ex arbitro Mauro Bergonzi”.
Il direttore Volpi ha imposto una regola insindacabile?
“Sì: la tv pubblica deve dare spazio a tutte le squadre- Ha l’obbligo di trovare uno spunto per raccontare anche uno 0-0 del venerdì. Se facciamo ancora grandi numeri è perché non tutti sono abbonati alla pay-tv, per questo da noi ogni tifoso deve poter vedere la propria squadra del cuore. Vale lo stesso discorso per gli altri sport. Dal 17 settembre andrà in onda “L’altra Domenica Sportiva”, mentre nelle prime tre puntate la Ds darà spazio anche a ciò che non è calcio. E io mi auguro di aprire qualche puntata con una bella medaglia dai Mondiali di atletica in corso a Budapest”.
È così difficile dirigere Raisport?
“Impegnativo, certo, ma sono felice, ho ricostruito un buon clima. Il piano editoriale è andato bene, 75%, non è vero che siamo una Beirut. Il complimento più bello me lo fece il povero Riccardo Laganà (consigliere indipendente Rai morto a 48 anni, ndr): ‘Hai proposto un bel piano perché è motivazionale’, mi disse. Mi colpì perché oggi capisco che è vero. Volpi non sarà mai bravo come Sandro Ciotti o Sergio Zavoli, però con la giusta motivazione tutti possono dare il 30-40% in più. Ed è così: guido un gruppo di persone che mi sta seguendo e aiutando”.
La direzione De Stefano, precedente alla sua, si è chiusa con qualche turbolenza.
“Alessandra è una fuoriclasse assoluta, preparata e scrupolosa. Un tempo si diceva giornalista di razza. Alessandra aveva un sacco di sogni da realizzare, per fare questo ruolo però serve mediare e non è sempre facile. Adesso è corrispondente Rai da Parigi, sono contento per lei perché ambiva a questo ruolo da anni e finalmente l’ha ottenuto”.
Proprio a Parigi, la prossima estate, ci saranno le Olimpiadi.
“Che copriremo con 321 ore di diretta tra Raidue, Raisport Hd e Raiplay, la terza via che sta raggiungendo numeri eccezionali. Alla fine della giornata ci sarà la rubrica olimpica riassuntiva che un tempo conducevo io. Chissà, magari torno in video”.
Prima, però gli Europei di calcio? Spalletti riuscirà a portare l’Italia in Germania?
“Me lo auguro, faccio un grande in bocca al lupo al nuovo ct. Noi ci stiamo allestendo uno studio centrale da Berlino, sperando di poterne tirare su uno anche da Casa Azzurri. La Rai trasmetterà 31 partite con 22 prime serate”.
All’orizzonte, dunque, un anno di lavoro intenso e duro. Servirà un Volpi alla Velasco per gestire tutto?
“Forse più simile al mio grande amico Fefè De Giorgi. Una guida tecnica che parla con tutti, che sdrammatizza nei momenti difficili, che media, che fa diventare normali le cose difficili, che non si fa mai travolgere dalla pressione, che ha una visione del gioco eccezionale. Vogliamo ispirarci a quella generazione di fenomeni di cui lui ha fatto parte e a cui sono molto legato”.
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