Il boom della carne vegetale: gli spagnoli di Heura puntano sull’Italia

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MILANO – Dalla Spagna per prendere per la gola anche gli italiani, in un mercato che già dimostra una crescita a ritmi sostenuti e nel futuro a lungo termine si candida ad esser di primissimo piano nello scacchiere alimentare. Stiamo parlando della carne a base vegetale, un mercato che secondo A.T. Kearney varrà 350 miliardi di dollari a livello globale nel 2040 (oggi il mercato della carne vale 1.400 miliardi nel suo complesso e solo 12 miliardi sono a base vegetale).

Heura Foods, marchio spagnolo di carne vegetale già presente in 14 paesi, ha deciso di sbarcare in Italia facendo ingresso attraverso una partnership con Glovo, nel cui Market metterà in vendita i propri prodotti. Sarà Heura Chicken (pollo vegetale) il grimaldello per scardinare il mercato italiano. La società è nata a Barcellona nel 2017 da due attivisti – Marc Coloma e Bernat Añaños –, e ha fin da subito registrato grande successo come start up del settore a grandissima crescita (+460% nel 2020 sul 2019). Coloma lega indissolubilmente la sua attività imprenditoriale all’impronta ecologicamente sostenibile. “Molteplici studi hanno dimostrato che l’allevamento intensivo di animali è una delle principali responsabili dell’emissione di gas serra nell’atmosfera, producendo il 14,4% delle emissioni globali – più dell’intero settore dei trasporti, considerando treni, macchine, aerei e camion”, ha spiegato lanciando l’avventura italiana.

Che la sostenibilità di questi prodotti sia valida anche dal punto di vista agricolo, Coloma è altrettanto sicuro: “I dati della FAO mostrano come l’allevamento del bestiame occupi quasi l’80% del terreno agricolo globale eppure produce meno del 20% dell’offerta mondiale di calorie. La continua espansione dei terreni coltivati e dei pascoli è la principale fonte di degrado dell’ecosistema e della perdita di biodiversità. Per nutrire gli oltre 10 miliardi di persone che nel 2050 popoleranno il nostro pianeta, la Fao stima che la produzione di carne mondiale dovrà aumentare di oltre 200 milioni di tonnellate per raggiungere i 470milioni di tonnellate. Al di là del devastante impatto ambientale che questi numeri produrrebbero, non ci sarà sufficiente terreno agricolo da poter occupare. L’attuale sistema di consumo della carne non è più sostenibile, e pertanto bisogna agire oggi con delle valide alternative per essere in grado di nutrire le persone, conservando il futuro del pianeta”, il commento al riguardo che ci ha inviato via e-mail.

Il trend di crescita per i prodotti a base vegetale è, come accennato, ben evidente. Nel 2019, l’espansione di questo segmento di mercato si è estesa a tutte le categorie alimentari e in particolare nel dettaglio della carne si è vista una crescita del 10% di quella alternativa contro il +2% di quella animale. A supportare la scelta dell’azienda spagnola c’è poi il fatto che la crisi del Covid abbia accelerato i consumi che vengono percepiti come maggiormente “salutari”, che la stragrande maggioranza dei consumatori di prodotti a base vegetali non sia necessariamente vegetariana o vegana e che quasi la metà (45%) dei consumatori italiani sia disposta ad introdurre sostituti alla carne nella loro alimentazione.

Per rispondere alla domanda italiana, Heura basa per ora la produzione quanto la ricerca e sviluppo in Spagna “ma non escludiamo in un futuro di produrre anche in Italia. Questo dipenderà molto da come il mercato italiano risponderà ai nostri prodotti e dal conseguente sviluppo del business, che se progredisce come auspichiamo necessiterà sicuramente di un punto di appoggio per la produzione nel Bel paese”, ha dettagliato il co-fondatore. Quanto all’approvvigionamento della materia prima, soia e piselli, “provengono da produttori europei che promuovono una coltivazione sostenibile, di qualità e non-OGM”.

Per gli sviluppi futuri nel Belpaese punta ad allargare la rete distributiva. “Prevediamo di vendere i nostri prodotti sia attraverso il canale retail – digitale o fisico – sia il canale foodservice attraverso la presenza della nostra carne vegetale nei menù delle catene di ristorazione”. Quanto al radicamento delle abitudini culinarie presso le famiglie italiane, non teme il confronto con la Dieta mediterranea: “Tutt’altro. La nostra proposta di prodotti nasce proprio dalla conoscenza della cucina mediterranea e della sua eredità. La nostra carne vegetale è la prima e unica a essere prodotta con l’olio extra-vergine di oliva e vuole essere una valida opzione per rivisitare in chiave vegetale anche le ricette più tradizionali, senza per questo sacrificare i sapori a cui siamo abituati. Così come in Italia anche da noi in Spagna la cucina delle nonne è qualcosa che ci accompagna da generazioni”.

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