Il calcio su Dazn è la grande occasione di Internet

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L’assegnazione dei diritti della seria A del calcio a Dazn, il 26 marzo, potrebbe segnare un momento di svolta per l’Italia sulla via della trasformazione digitale. Come accadde per l’arrivo della tv a colori negli anni ‘70. Anche su quella vicenda, come sulla diffusione di Internet, l’Italia era in ritardo, addirittura ultima. Negli Stati Uniti le tv a colori si vendevano dal 1953, in Francia, Germania e Regno Unito dal 1967. Da noi tutto era fermo o procedeva lentissimamente. Un po’ come per il digitale.

I motivi erano diversi: intanto si era aperta una surreale disputa politica su quale tecnologia adottare fra PAL, tedesca, e SECAM, francese (il presidente del Consiglio tifava per la seconda, peggiore, per avere in cambio vantaggi commerciali).  Inoltre un leader politico molto ascoltato aveva fatto un appello a non introdurre la tv a colori perché era un lusso che gli italiani in quel momento non si potevano permettere (erano gli anni dell’austerity). Nell’estate del 1972 in occasione delle Olimpiadi di Monaco la Rai avviò una timida sperimentazione usando entrambe le tecnologie, PAL e SECAM; l’annuncio della presentatrice Rosanna Vaudetti fu un fatto storico, ma in tv i colori erano così sballati che le persone, che facevano capannello nei negozi, se ne tornavano a casa deluse. 

Nel 1975 la Rai fece un altro passetto in avanti: per due volte al giorno mandava in onda uno strano formato chiamato “Prove tecniche di trasmissione” che sulle note di una sonata per archi di Rossini alternava immagini a colori di donne che fanno le faccende domestiche, si truccano o giocano a tennis (oggi un programma simile sarebbe bandito per sessismo ma ai tempi c’era chi rimaneva incantato).

Si arriva così al Natale del 1976 quando il ministro delle Poste andò in tv a dire che dal 1 febbraio 1977 sarebbero iniziate la trasmissioni a colori (con un tetto di 42 ore settimanali). A quel punto il vero grande acceleratore della diffusione è stato il calcio: il 6 febbraio la sintesi di Genoa-Torino fu la prima partita ad essere trasmessa; pare che fosse stata preferita a Fiorentina-Napoli perché le maglie rossoblu si adattavano meglio ai colori. Il calcio a colori fu un successo e così nel 1978, per il Mundial in Argentina, le nuove, costose, tv avevano già trovato posto in moltissime case italiane. 

Insomma grazie al calcio l’Italia allora fece un salto in avanti atteso da anni e ne farà un altro nel 1980 quando il neonato Canale 5 della Fininvest si presentò forte della aggiudicazione dei diritti del Mundialito che rompeva il monopolio Rai; e poi nel 2003 quando arrivò Sky portando in dote sulle sue parabole satellitari la serie A addirittura in esclusiva. Ora tocca a Dazn: le partite dalla prossima stagione passeranno sui cavi di Internet e questo porterà auspicabilmente ad un aumento della diffusione della rete: della copertura ma anche degli abbonamenti (che oggi languono: abbiamo una disponibilità di banda ultralarga molto superiore alla domanda). 

Insomma presto avremo più italiani connessi che in rete potranno fare molto di più che seguire la squadra del cuore. La vera partita per il paese sarà questa: portare ovunque Internet ad alta velocità e dare a tutti le competenze per starci. Sono cose che aspettiamo da un decennio. Con il calcio sarà più facile.

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