Il Consiglio di Stato respinge il ricorso della Juventus: lo scudetto 2006 resta all’Inter

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ROMA – Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso proposto dalla Juventus contro la Figc, l’Inter e il Coni per l’assegnazione all’Inter dello scudetto 2006. Sul punto si era pronunciata anche la I sezione del Tar del Lazio, che formulò la sentenza che la Juve ha cercato invano di riformare.

Il Consiglio di Stato ha ora rigettato il ricorso nell’ambito della battaglia legale contro l’assegnazione dello scudetto ai nerazzurri, provvedimento del commissario straordinario nel luglio 2006 che seguì la revoca provocata da Calciopoli.

Nel 2011 il consiglio Figc aveva respinto l’istanza di revoca, presentata dalla Juve, della decisione di Guido Rossi, e nello stesso anno il Tnas si dichiarò incompetente a intervenire; nel 2019 il Collegio di Garanzia aveva dichiarato inammissibile il ricorso Juve, così come il Tar del Lazio nel 2022. Ora il Consiglio di Stato adotta la stessa linea.

Cobolli Gigli: “Scomparso il faldone sull’Inter”

“Diciamo che mi aspettavo una decisione del genere da parte del Consiglio di Stato. Anche se sono passati 17 anni è un argomento che mi tocca sempre nel vivo”. Così l’ex presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli all’Adnkronos. “Di tutta la vicenda di Calciopoli una cosa in particolare non riesco a mandare giù. Il fatto che il faldone con le accuse nei confronti dell’Inter sia improvvisamente scomparso dal processo sportivo e ricomparso dopo 5 anni quando ormai i fatti erano prescritti. Perché anche il club nerazzurro era pesantemente coinvolto come affermato anche dal procuratore Palazzi. Se fossero andati a giudizio con ogni probabilità sarebbero stati anche loro penalizzati e si sarebbe davvero fatta giustizia”.

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