È il cinquantottesimo minuto della partita tra Vietnam e Malesia valevole per l’Aff Cup, un torneo organizzato dall’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico, quando l’arbitro giapponese Ryuji Sato ferma il gioco dopo un controverso episodio avvenuto all’esterno del campo, oltre la linea di fondo che delimita l’area di rigore. Il difensore malese Azam Azmi è stato travolto dal vietnamita Doan Van Hau mentre rinviava il pallone. I due finiscono fuori dal terreno di gioco, toccando i cartelloni pubblicitari. L’arbitro non considera fallo il ruvido intervento dell’attaccante e non interrompe il gioco. Passano solo pochi secondi e ferma tutti e dopo una breve consultazione assegna un calcio di rigore per il Vietnam ed espelle Azmi.
Una decisione che ai più sembra inspiegabile ma che seguendo l’interpretazione dell’episodio scelta da Sato, rispecchia il regolamento. Il difensore malese ha infatti colpito con un calcione l’avversario quando erano fuori dal campo, un’immagine che la diretta non riesce a catturare al meglio. Così, se non si considera fallo lo spintone di Van Hau, va applicata la regola 12.4 che afferma “se quando il pallone è in gioco, un calciatore (titolare) commette fuori del terreno di gioco un’infrazione contro un ufficiale di gara o un calciatore avversario titolare, di riserva, sostituito o espulso, o un dirigente […] il gioco sarà ripreso con un calcio di punizione eseguito dalla linea perimetrale nel punto più vicino a quello in cui è accaduta l’infrazione/interferenza; sarà assegnato un calcio di rigore se è un’infrazione punibile con un calcio di punizione diretto, all’interno dell’area di rigore del calciatore colpevole”.
Quindi, visto che il fallo si è verificato in prossimità della linea di fondo che delimita l’area di rigore, il calcio di punizione di prima si trasforma un penalty. Permane il dubbio in merito al contatto precedente tra Van Hau e Azmi che se fosse stato fischiato avrebbe interrotto il gioco, rendendo il fallo di reazione del difensore malese un intervento a gioco fermo e quindi non punibile con calcio di rigore.
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