Il mercato estero torna a spingere le industrie italiane: corre il fatturato di giugno

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MILANO – Riprende il recupero delle industrie italiane nel mese di giugno, dopo la battuta d’arresto di maggio, secondo i dati raccolti dall’Istat che corroborano la prospettiva di un rimbalzo consistente nel 2021. Segnali positivi, dunque, mentre negli ultimi tempi si stanno facendo strada spie di rallentamento, un po’ per l’incertezza legata alla variante Delta che impedisce di mettersi alle spalle definitivamente la pandemia e un po’ perché i rallentamenti sulle catene di fornitura globali continuano a rischiare di inceppare la ripresa.

Restando ai dati Istat, la stima dell’Istituto di statistica è che a giugno il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, sia salito del 3,1% sul mese precedente (+4,7% mercato estero e +2,1% quello interno). Nel secondo trimestre l’indice evidenzia un incremento del 5,2% rispetto ai tre mesi precedenti (+5,5% sul mercato interno e +4,8% su quello estero). Nel confronto annuo, corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 come a giugno 2020), il fatturato totale a giugno cresce del 28,4% (+30,2% sul mercato estero e +27,5% sul mercato interno), rispetto al livello particolarmente basso dello scorso anno.

Nel suo commento, l’Istat annota che “il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, torna ad aumentare, dopo il lieve arretramento del mese precedente. La crescita congiunturale è stata favorita da una particolare vivacità delle vendite sui mercati internazionali: il fatturato industriale destagionalizzato relativo alla componente estera ha segnato un massimo storico, salendo ai livelli più elevati dall’inizio della serie storica (gennaio 2000). Al netto degli effetti di calendario, tutti i raggruppamenti principali di industrie mostrano forti aumenti tendenziali, risentendo del confronto con il livello particolarmente basso registrato a giugno dello scorso anno”.

L’Unione nazionale consumatori festeggia i dati “ottimi” e segnala che “non solo è un bene che, dopo il calo congiunturale di maggio, a giugno si sia tornati subito in territorio positivo, ma il rialzo è anche consistente e promettente”. Secondo le elaborazioni dell’associazione dei consumatori, “se si confronta il fatturato di oggi con quello del febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, è superiore dell’8,4%, mentre rispetto a gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia, è maggiore del 6,3%. Non solo, ma andando indietro di due anni, rispetto a giugno 2019, ora il livello, nei dati corretti per gli effetti di calendario, è più alto del 7,4%, +6,8% su giugno 2018. Insomma, non c’è raffronto che non sia molto positivo”.

Guardando ai settori di industrie, nei dati Istat a giugno gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali per tutti i principali settori: l’energia (+6,0%), i beni intermedi (+5,0%), i beni di consumo (+2,6%), i beni strumentali (+0,3%). Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano marcati incrementi tendenziali per tutti i settori: +54,3% l’energia, +35,4% i beni intermedi, +31,0% i beni strumentali e +14,1% i beni di consumo (+26,4 i beni non durevoli e +11,6 quelli durevoli). Con riferimento al comparto manufatturiero, si evidenziano aumenti tendenziali per tutti i settori di attività economica, ad eccezione dell’industria farmaceutica con una variazione pressoché nulla (-0,1%).

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