Il nuovo Pnrr sul tavolo della Commissione europea. Il governo italiano invia la revisione

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ROMA – Il nuovo Pnrr è sul tavolo della Commissione europea. È una nota di Raffaele Fitto, il ministro che ha la delega al Piano nazionale di ripresa e resilienza, ad annunciare che il governo italiano ha inviato oggi la proposta di revisione a Bruxelles. 

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La Commissione conferma di aver ricevuto la rimodulazione del Piano che prevede 144 modifiche, tra investimenti e riforme. “La richiesta dell’Italia di modificare il proprio piano – spiega Bruxelles – si basa principalmente sulla necessità di tenere conto dei recenti venti contrari globali, come l’alta inflazione e i vincoli della catena di approvvigionamento”. 

La valutazione di Bruxelles

Sarà la stessa Commissione europea a valutare se la revisione soddisfa i criteri di valutazione previsti nel regolamento che ha istituito il Recovery Fund. In caso di esito positivo sarà inviata una proposta di decisione di esecuzione al Consiglio Ue, che prenderà atto delle modifiche. Il Consiglio avrà quindi fino a quattro settimane per approvare la valutazione della Commissione.

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L’impianto della proposta recepisce le modifiche approvate dalla cabina di regia il 27 luglio e poi trasmesse al Parlamento, che le ha validate con l’approvazione di una risoluzione di maggioranza. 

La novità più rilevante è RepowerEU, il capitolo aggiuntivo del Pnrr che stanzierà 19,2 miliardi per finanziare infrastrutture energetiche, ma anche crediti d’imposta in favore delle imprese per Transizione 5.0 e bonus, destinati alle famiglie con redditi bassi, per l’efficientamento energetico delle case. 

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A finanziare principalmente RepowerEU, che come dote di base può contare solo su 2,76 miliardi a fondo perduto, saranno i circa 16 miliardi delle nove misure che il governo ha deciso di definanziare, cancellandole dal Piano. Un travaso che non è piaciuto affatto alle Regioni e alle Comuni perché 13 dei 16 miliardi riguardano progetti che impattano sul territorio, da quelli per la riqualificazione delle periferie a quelli per la prevenzione del rischio del dissesto idrogeologico e delle alluvioni. 

Il nodo dei progetti cancellati

Fitto ha promesso ai rappresentanti degli enti locali che i progetti saranno salvati: le coperture, ha spiegato, arriveranno da altre programmazioni di spesa, a partire dal Fondo di Sviluppo e coesione. Ma negli scorsi giorni i governatori, con un documento, hanno criticato questa impostazione perché il rifinanziamento dei progetti del Pnrr attraverso l’Fsc andrebbe a sottrarre risorse agli investimenti che si era già pensato di finanziare con questi fondi. La questione è sul tavolo dell’incontro che Fitto terrà alle 13.30 con gli stessi presidenti di Regione. 

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