Il sindaco di Terni Bandecchi indagato dopo la rissa in consiglio comunale

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PERUGIA – Dopo il caos e la sfiorata rissa di lunedì scorso in consiglio comunale a Terni, la procura della cittadina umbra ha avviato un’indagine per minaccia, oltraggio a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Indagato nel procedimento aperto dal procuratore Alberto Liguori e dal sostituto Marco Stramaglia, è il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, il cui nome è stato iscritto come atto dovuto in seguito all’esposto presentato ai carabinieri dai consiglieri FdI, Orlando Masselli e Marco Cecconi.

Nella seduta consiliare di Palazzo Spada ora oggetto dell’interesse dei magistrati, il sindaco di Alternativa popolare, contestato dall’opposizione, si era scagliato contro i due esponenti di centrodestra. Dopo averli insultati, il primo cittadino si era fatto avanti minaccioso, tentando di raggiungere i banchi degli avversari politici. “Continui a ridere sennò le volano via tutti i denti dalla bocca”, aveva detto a Masselli, ex candidato che a maggio aveva sconfitto al ballottaggio. Trattenuto dalla polizia locale, che avevano evitato un contatto, il sindaco non aveva risparmiato parole dure agli agenti, intimando loro di farsi da parte.

Nell’ambito dell’indagine appena avviata, i carabinieri hanno acquisito stamattina, su mandato della procura umbra, i filmati dell’emittente locale Radio Tele Galileo, che hanno documentato la lite tra il sindaco e i membri della minoranza consiliare. Per ricostruire la vicenda e per confermare o meno la sussistenza delle ipotesi di reato formulate in questa prima fase, verranno sentiti anche testimoni presenti nell’aula del consiglio comunale al momento dei fatti contestati.

Dopo i fatti di lunedì mattina, in alcuni video sul proprio profilo Instagram, il primo cittadino di Terni ha poi rincarato la dose, affermando di non dovere le proprie scuse ai due consiglieri, ma al contrario di pretenderle da loro, per atteggiamenti offensivi e irridenti nei suoi confronti. “Non capisco di cosa mi debbo pentire”, ha detto, “lo rifarei, però con più violenza”.

Il sindaco ed ex paracadutista, ha anche sostenuto, sempre sui social, di essere stato vittima di minacce di morte. Lo scorso 25 luglio aveva raccontato di avere subito un’aggressione a Roma, da parte di “un tizio in motorino e mi ha puntato la pistola” che “voleva rubarmi l’orologio”. Ieri ma poi cambiato versione, affermando che non si trattava di una rapina, ma in quell’occasione di essere stato avvicinato e “minacciato di dover smettere di far politica e di dimettermi da sindaco di Terni. Se no sarei stato ucciso prossimamente”.

Terni, Bandecchi: “Minacciato di morte per farmi dimettere da sindaco”

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