Imprenditore bandito da tutti i voli Ryanair dopo il litigio con lo steward: “Non mi faceva usare la toilette a bordo”

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Dopo oltre 200 voli effettuati con Ryanair, è stato inserito nella black list e non potrà più salire a bordo di nessun aereo della compagnia a causa di un diverbio con uno steward: protagonista della vicenda l’imprenditore 59enne Carlo Chiaravalloti, titolare della New Construction, che ha una sede a Buccinasco (nell’hinterland milanese) e una a Timisoara, in Romania.

Proprio lì Chiaravalloti era diretto il 21 marzo scorso, sul volo FR3412 partito alle 11.20 dall’aeroporto bergamasco di Orio al Serio: “Faccio quella tratta ogni 15 giorni da anni, sempre con Ryanair e sempre seduto agli stessi posti, 1A o 1C, perché sono i più vicini alla toilette, di cui io ho spesso bisogno dato che soffro di ipertensione e assumo farmaci diuretici per abbassare la pressione – racconta – Questa volta mi sono appisolato durante il volo e mi ha svegliato la voce del comandante che annunciava l’inizio della discesa verso Timisoara”.

Da quel momento, i passeggeri erano quindi invitati a rimanere seduti al proprio posto con le cinture allacciate, come sempre avviene per ragioni di sicurezza in fase di decollo e di atterraggio: “Però quando mi sono svegliato mi sono reso conto di avere un impellente bisogno di usare il bagno – continua l’imprenditore – Mi era già capitato un paio di altre volte in passato e il personale era sempre stato molto disponibile, anche perché essendo un frequent flyer ormai conosco praticamente tutti i membri dell’equipaggio e loro conoscono me”.

Questa volta però non è andata così: “C’era uno steward che non avevo mai visto e che in tono molto brusco mi ha intimato di tornare al mio posto. Lui aveva già iniziato le operazioni di pulizia della toilette, è vero, ma io ne avevo bisogno solo per qualche istante – prosegue Chiaravalloti – Gli ho spiegato la situazione, mostrandogli persino le pastiglie che prendo. Se fossi rimasto seduto, mi sarei fatto la pipì addosso. Lui non ha voluto sentire ragioni e mi ha ripetuto con arroganza di stare al mio posto”.

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A quel punto, “mi è scappata una parola che normalmente non appartiene al mio vocabolario. Gli ho dato dello str… – ammette – Non avrei dovuto farlo, ma ero in una posizione veramente difficile, alle prese con un’esigenza fisiologica non più rimandabile. Così lui mi ha indicato il bagno in fondo all’aereo, costringendomi a fare 40 metri in quelle condizioni. Era palesemente una ripicca, credo sperasse che io mi umiliassi davanti a tutti facendomi pipì addosso”.

Dopo aver usato il bagno, il passeggero è tornato al proprio posto, credendo che la questione fosse risolta: invece subito dopo l’atterraggio a Timisoara è salita a bordo la polizia.

“Credevo dovessero arrestare un delinquente, ma poi ho scoperto che gli agenti erano lì per me. Sono rimasto sconcertato – spiega l’imprenditore – Mi hanno chiesto i documenti e poi, mentre gli altri scendevano, mi hanno trattenuto sull’aereo. Poi mi hanno scortato fino al posto di polizia dell’aeroporto. Ho attraversato tutto lo scalo accompagnato dalla polizia, come un criminale, sotto gli occhi di molti colleghi, dato che su quel volo ci sono più o meno sempre le stesse persone”.

Chiaravalloti ha subito allertato il suo avvocato in Romania, ma “mentre lui stava arrivando i poliziotti mi hanno lasciato andare, spiegandomi che non ci sarebbero state ulteriori conseguenze. Ancora una volta, speravo fosse finita”. Il giorno successivo invece il 59enne ha ricevuto un’email da Ryanair in cui veniva informato che non sarebbe più potuto salire a bordo dei velivoli della compagnia.

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“Credevo però che quella comunicazione si riferisse solo a futuri viaggi e non a voli già prenotati e pagati – dichiara – Ho avuto una brutta sorpresa giovedì 23 marzo, quando sarei dovuto rientrare in Italia. Avevo già fatto il check in online, ma quando mi sono presentato in aeroporto le hostess mi hanno detto che non erano autorizzate a farmi salire sull’aereo”. A nulla sono valse le proteste dell’imprenditore, che aveva necessità di tornare a Milano per partecipare a un importante incontro di lavoro: “Non c’è stato verso di convincerle e quindi, dato che non c’erano altri voli disponibili quel giorno, sono rimasto bloccato in Romania, perdendo un affare da tre milioni di euro“.

Dati i suoi trascorsi di frequent flyer con Ryanair, Carlo Chiaravalloti si aspettava “almeno una telefonata dalla compagnia. Pensavo volessero chiedermi la mia versione dei fatti – conclude – Invece nessun cenno da parte loro, hanno accettato quella dello steward. Io non ho fatto scenate, avevo solo bisogno di andare in bagno”. In merito alla vicenda, riportata anche dal Corriere della Sera, la compagnia aerea fa sapere che “la sicurezza dei nostri passeggeri e dell’equipaggio è la priorità numero uno di Ryanair, pertanto non tolleriamo comportamenti potenzialmente pericolosi a bordo dei nostri aerei o nei confronti del nostro equipaggio”.

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