L’Italia continua a bruciare. Proseguono le attività dei Vigili del fuoco dell’intero Friuli Venezia Giulia assieme ai colleghi sloveni, alla Guardia forestale e alla Protezione civile per domare e limitare le fiamme che da ieri mattina divampano sul Carso. L’assenza di vento ha limitato i pericoli, in particolare per le case di Sablici, la frazione di Doberdò del lago (Gorizia) da cui comunque sono state evacuate una ventina di abitazioni. Continuano anche le operazioni di spegnimento del vasto incendio che da lunedì sera sta devastando le colline di Massarosa, comune della provincia di Lucca.
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Inattivo il centro Fincantieri di Monfalcone
Resterà inattivo oggi il grande impianto Fincantieri di Monfalcone (Gorizia) a causa della densità di fumo nell’aria provocato dall’incendio che da ieri divampa nell’area del Carso. Sono dunque circa tremila i dipendenti diretti di Fincantieri e delle ditte dell’indotto che oggi resteranno a casa. Per loro scatta la Cassa integrazione ordinaria. Il Gruppo ha precisato che la misura è stata adottata a tutela della salute dei lavoratori. Sebbene il fumo vada diradandosi con il passare delle ore, la qualità dell’aria è tale da sconsigliare l’attività lavorativa.
Sindaca di Monfalcone: “Non uscite di casa”
“Se potete non uscite di casa”. E’ l’appello che la sindaca di Monfalcone (Gorizia) Anna Maria Cisint ha rivolto questa mattina alla cittadinanza a causa della densità di fumo nell’aria, tale da renderla insalubre. L’appello è stato diffuso stamani attraverso i social alle 7:30 come un “aggiornamento” della situazione. A Monfalcone, dove oggi sarà inattivo lo stabilimento della Fincantieri, non si terrà il mercato e non verrà svolta alcuna attività all’aperto per i centri estivi.
Trieste isolata
Trieste resta isolata dalle grandi direttrici stradali. Sono ancora chiuse al traffico l’autostrada A4, nel tratto tra Redipuglia e Sistiana, la strada del Vallone e la ferrovia Venezia-Trieste nel tratto tra Monfalcone e Duino Aurisina. Dall’alba si sono già alzati in volo nuovamente i Canadair, gli elicotteri dei Vigili del fuoco e della Protezione civile Fvg. In merito alle cause del rogo, sembra escludersi al momento l’azione dolosa da parte di piromani: il primo focolaio pare sia stato innescato dalle scintille provocata dalla frenata di un treno. Il forte vento che spirava in quel momento sul Carso e la vegetazione secca avrebbero alimentato rapidamente le prime fiamme formando poi tre grossi roghi su un fronte di chilometri.
Esplosioni di serbatoi di Gpl a Fibbialla
Ancora attivo il fronte del fuoco a Fibbialla (Lucca). Le operazioni continuano non senza difficoltà. Durante la notte alcuni situazioni critiche anche per il personale antincendio, dovute alla variazione di vento, alla scarsa visibilità e alle zone impervie. Durante la notte sono avvenute diverse esplosioni di serbatoi di Gpl. Sono a lavoro ancora le squadre di terra di vigili del fuoco e del personale della regione Toscana, e sono ripartiti i lanci d i canadair e degli elicotteri. Questa notte il nucleo SAPR dei Vigili del Fuoco, attraverso il sorvolo di un drone con termocamera, ha monitorato l’andamento dei fronti di fuoco per capire l’evoluzione e l’avanzamento dell’incendio, che ha aiutato la gestione delle dello scenario del personale TAS (Topografia Applicata Soccorso) e al Direttore delle Operazioni.
Insediamenti evacuati a Massarosa
Nei dintorni di Massarosa, nella notte a causa del vento i fronti di fiamma si sono rinforzati e, mutando direzione, sono arrivati sino agli abitati di Miglianello, Pieve a Elici e Montigiano, coinvolgendo anche gli insediamenti posti a fondo valle di via di Roncò, via Acquachiara e via Polla di Morto. Sono stati fatti evacuare i nuclei abitati direttamente minacciati dalle fiamme con l’aiuto dei vigili del fuoco, Protezione Civile, carabinieri e polizia locale. Una parte, circa 80, sto stati alloggiati presso la scuola a Massarosa, molti altre in altre strutture o accolte presso parenti ed amici. In tutto sono state oltre 200 le persone che non hanno potuto dormire in casa loro.
Aria irrespirabile a Monfalcone
Il ristagno dell’aria ha provocato un picco notturno elevatissimo di Pm10 nella città di Monfalcone nella quale in molti quartieri l’aria era letteralmente irrespirabile: secondo le rilevazioni dell’Arpa Fvg nella notte si sono registrati picchi di 1.600 microgrammi per metro cubo, un livello altissimo se si considera che il limite giornaliero è di soli 50 microgrammi.
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