Incendio nella baraccopoli di Campobello di Mazara, morto un bracciante senegalese

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L’ex Calcestruzzi “Selinunte”, al confine fra Campobello e Castelvetrano, è da sempre il rifugio per i braccianti extracomunitari impegnati in questo periodo nella raccolta delle olive: stanotte, la vecchia struttura abbandonata si è trasformata in una trappola. Un incendio è divampatato intorno alle 23,30 di ieri sera, c’erano circa 300 persone accampate nella struttura. Un giovane senegalese è stato travolto dalle fiamme. Il suo corpo, carbonizzato, è stato trovato dai compagni. Diversi sono i feriti. I vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte, l’ex Calcestruzzi di Norino Cascio è andata distrutta.

Ora, in contrada Bresciana, ci sono i carabinieri del comando provinciale di Trapani, per le indagini. Da una prima ricostruzione, sembra che il rogo sia partito da un fornellino a benzina, nel giro di pochi minuti le fiamme si sono propagate, bruciando le tende e i materassi che erano state sistemate dai braccianti. 

Proprio in questi giorni, erano state fatte altre riunioni in prefettura. Per affrontare il caso drammatico della baraccopoli. Erano state anche individuate due strutture, fra Campobello e Castelvetrano, per ospitare i braccianti. Ma non c’è stato tempo.

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