Inchiesta Juve, i pm puntano Ronaldo: interrogatorio in vista per il suo agente Mendes

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Le convocazioni in procura sull’inchiesta delle presunte plusvalenze fittizie della Juventus per 282 milioni di euro sono concluse. Ma c’è ancora un possibile supertestimone che potrebbe essere convocato al Palagiustizia. Non si tratta di Cristiano Ronaldo, ma del suo storico procuratore Jorge Mendes: l’obiettivo è farsi spiegare da lui cosa sia la famosa “carta che teoricamente non deve esistere” che compare in un’intercettazione captata dagli inquirenti durante l’indagine, che potrebbe riguardare retribuzioni arretrate, ovvero un presunto debito non contabilizzato tra la società bianconera e il campione ceduto al Manchester United.

L’agente del bomber portoghese potrebbe essere chiamato dai pm Mario Bendoni, Ciro Santoriello e dall’aggiunto Marco Gianoglio dopo le feste di Natale. Non subito dunque, anche perché la speranza degli investigatori è ancora quella di trovare il documento o un riferimento che faccia capire di cosa si tratti, nell’esame delle carte e nelle memorie dei pc sequestrati durante il blitz di venerdì scorso nelle sedi della società. Al momento, infatti, la Juventus non ha ancora consegnato il documento.

A chiarire i dubbi degli inquirenti avrebbe potuto essere Cesare Gabasio che aveva pronunciato quella frase al telefono con il direttore sportivo Fabio Cherubini, tuttavia il responsabile dell’area legale della Juventus è stato nominato in questi giorni anche rappresentante legale della società e quindi non può comparire in procura come testimone, ma solo accompagnato da un avvocato, essendo stata indagata anche la società.

Oggi invece è stato ascoltato per circa tre ore Giovanni Manna, dirigente responsabile dell’Under 23. Anche il suo verbale è stato secretato come quello degli altri testimoni prima di lui: il direttore sportivo Federico Cherubini, l’ad Maurizio Arrivabene e il segretario organizzativo Paolo Morganti. Mentre due degli indagati, entrambi ex dirigenti dell’area Finanza, hanno preferito non rispondere alle domande dei pm: si tratta di Marco Re e Stefano Bertola. Gli altri, il presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici (oggi al Tottenham) e il manager Finanziario Stefano Cerrato, non sono stati convocati.

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