Incidente a Brandizzo, chi sono le vittime

Pubblicità
Pubblicità

Si chiamavano Kevin Laganà, 22 anni, di Vercelli, Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli, Giuseppe Sorvillo, 43 anni, nato a Capua e residente a Brandizzo, Giuseppe Saverio Lombardo, 52 anni, nato a Marsala e residente a Vercelli e Giuseppe Aversa, 49 anni, di Chivasso, i cinque operai morti nel drammatico incidente sul lavoro nella notte sulla linea ferroviaria Torino-Milano.

Giuseppe Lombardo, 52 anni
Kevin Laganà, 22 anni
Giuseppe Servillo, 43 anni
Michael Zanera, 34 anni
Giuseppe Aversa, 49 anni

I cinque operai stavano lavorando alla sostituzione di alcuni metri di binario. I lavoratori erano tutti dipendenti della Sigifer Srl, che ha sede a Borgo Vercelli, e opera nel settore dell’armamento ferroviario dal 1993 ed è una delle imprese leader nel settore di costruzione e manutenzione impianti ferroviari.

“Erano dei bravi ragazzi. In questo momento lasciateci un attimo tranquilli, dobbiamo capire cosa è successo, perché non si è capito ancora”. E’ quanto ha detto Franco Sirianni, titolare della Sigifer di Borgo Vercelli, la ditta per cui lavoravano i cinque operai.

“Devi avere la forza di un leone e la quiete di un tramonto per affrontare la tua vita” scriveva Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli in uno dei tanti video con cui su Tik Tik celebrava le sue passioni e tra queste anche il suo lavoro come saldatore della Sigifer, azienda che eseguiva le manutenzioni per conto di Rfi. Era dipendente dal 2019. Poche ore prima della tragedia aveva pubblicato un video dai binari della stazione di Brandizzo. “Mentre saldo la rotaia mi e comparso il crocefisso è la prima volta che mi succede, Dio vuole dirmi qualcosa”. Per il suo compleanno, a inizio agosto aveva chiesto fondi per la lega italiana per la lotta contro i tumori.

“Era un ragazzo sveglio, intelligente, gli piaceva troppo quel lavoro. Ci siamo sentiti recentemente, mi ha detto che doveva fare la notte – racconta di Michael suo zio Marco Faraci – A volte faceva anche il doppio turno, così mi diceva, glielo fanno fare perché doveva recuperare. Quando mia sorella lavorava l’ho cresciuto io, è stato il primo nipote per cui gli volevo un sacco di bene”. “Siamo sempre usciti insieme – aggiunge -, era molto attaccato al lavoro. Un ragazzo in gamba, volenteroso, anche se sapeva che certe cose non andavano bene faceva finta di nulla, si sforzava e andava avanti sul lavoro”.

Due delle cinque vittime invece erano siciliane: Laganà di Messina e Lombardo di Marsala. Ma entrambi residenti in Piemonte.

Brandizzo, la cugina del giovane Kevin Laganà: “Era una persona meravigliosa. Dobbiamo dirlo al padre che non ci crede”

Sorvillo aveva due figli. Il messaggio di un amico su Facebook

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source