Incidente stradale a Roma, morto Simone Piromalli: il teste chiave dell’omicidio di Luca Sacchi

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Testimone chiave nel processo sulla morte di Luca Sacchi, indagato nell’inchiesta sulle corse clandestine di auto nella Capitale, Simone Piromalli è morto oggi pomeriggio a causa di un incidente. A perdere la vita anche una ragazza che viaggiava in moto con lui.

Dai primi accertamenti sembrerebbe che il sinistro sia avvenuto in carreggiata interna, all’altezza del chilometro 27,300, tra l’uscita 11 Nomentana e l’uscita 12 Centrale del Latte. L’impatto sarebbe avvenuto contro un carro attrezzi su cui si indaga per vedere cosa ci facesse nella corsia interna.

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Il ragazzo, classe 1999, era noto alle cronache per il suo rapporto con il killer di Luca Sacchi, Valerio Del Grosso, il ventunenne che nell’ottobre 2019 ha ucciso il personal trainer al termine di una compravendita di droga finita in tragedia.

È stato Piromalli a raccontare cosa è accaduto la notte del 23 ottobre, a pochi passi dal pub John Cabot di via Tommaso Mommsen, alle spalle del Parco della Caffarella.

Quella sera a Piromalli sarebbe stato offerto da Valerio Del Grosso un compenso per verificare se gli acquirenti avessero il denaro necessario all’acquisto della droga. 

“Forse avrebbe offerto una ‘serata’, era sempre gentile, pagava bottiglie di champagne e ci faceva bere”, ha raccontato Piromalli quando è stato chiamato a testimoniare.

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Così poco prima delle 21 è andato in un vicolo buio, “mi sembra via Latina” insieme all’amico Valerio Rispoli. A pochi metri dal pub John Cabot Piromalli vede Anastasiya Kylemnyk (la fidanzata della vittima adesso indagata per droga) arrivare e consegnare lo zaino con dentro il denaro.

“È arrivata con una borsa rosa e che qualcuno ha preso i rotoli, le mazzette. Poi è arrivato anche Valerio Del Grosso”. Il killer dopo aver ricevuto garanzie sulla disponibilità di denaro si è allontanato. Avrebbe dovuto prendere la droga. Ma è tornato con una pistola.

L’amico Paolo Pirino ha colpito Anastasiya con un bastone per rapinarla. Luca Sacchi è intervenuto. Del Grosso ha fatto fuoco. “Ho sentito un rumore forte – ha detto Piromalli – poi un urlo, una voce femminile. Quando sono uscito c’era una ragazza che abbracciava una persona distesa in terra e sporca di sangue. Era la stessa ragazza che poco prima aveva dato la borsa a Princi”.

Piromalli è noto tra i corridoi della procura di Roma anche per una vicenda che risale al 21 gennaio 2020, quando una competizione automobilistica illegale è terminata con un sinistro stradale da cui è nata l’indagine degli agenti della Polizia Locale, la stessa inchiesta che il sostituto Procuratore Antonino Di Maio ha appena concluso ipotizzando due diversi reati: “Lesioni personali stradali” e “divieto di gareggiare in velocità con veicoli a motore”, un’accusa che a Roma non era mai stata contestata.

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Piromalli è finito sul registro degli indagati quando gli agenti del secondo gruppo Parioli hanno relazionato sui fatti accaduti in via Ugo Ojetti, vicino il noto locale “Lo Zio D’America”. La 500 guidata da Piromalli è andata a impattare su un’Alfa Romeo Mito che a sua volta è andata a sbattere contro tre macchine parcheggiate. La passeggera della vettura colpita si è rotta il coccige.

Le indagini successive hanno svelato che Piromalli stesse gareggiando contro un’altra Fiat 500. L’impatto, secondo i periti, è avvenuto a 80 chilometri orari. La velocità delle due auto durante la gara avrebbe invece superato i 130 chilometri orari.

Dopo lo scontro, rivelano le telecamere de “Lo Zio D’America”, tutti gli automobilisti coinvolti sono scesi dalla macchine. I due partecipanti alla corsa clandestina si sono parlati. Poi uno dei due si è allontanato. Piromalli però ha dichiarato di non conoscere chi guidasse l’altra vettura.

Per questo il ventunenne è l’unico ad essere accusato di aver partecipato a una corsa illegale tra le vie della Capitale. Un procedimento avrebbe appurato la veridicità delle accuse. Adesso una sola cosa è provata: al ragazzo piaceva la velocità e la sua vita è stata spezzata ieri a pochi chilometri dal posto in cui un anno fa aveva avuto un altro incidente.

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