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Israele, l’Onu: mantenere lo status quo per Al Aqsa. E Netanyahu annuncia “misure” contro l’Anp

Il governo di Benyamin Netanyahu ha annunciato oggi una serie di misure nei confronti dell’Autorita’ nazionale palestinese e di Ong attive in Cisgiordania. La mossa è stata giustificata con la decisione dell’Anp di ”rivolgersi alla Corte internazionale di giustizia” sullo status della Cisgiordania, ”e di ingaggiare cosi’ una guerra politico-legale” con Israele. ”Non siamo disposti – ha spiegato l’esecutivo di Netanyahu – a restare a mani conserte”.

Intanto non si placano le polemiche per la visita di un funzionario israeliano nel Monte del Tempio: i membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione nei giorni scorsi, e hanno sottolineato la necessità di mantenere uno status quo nel complesso della moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, giorni dopo che il nuovo ministro della sicurezza israeliano di estrema destra Itamar Ben-Gvir ha brevemente visitato il sito.

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Lo status quo decennale consente solo il culto musulmano nel complesso, un sito venerato anche dagli ebrei, che lo chiamano il Monte del Tempio. Un funzionario israeliano ha detto che Ben-Gvir ha rispettato l’accordo che consente ai non musulmani di visitare ma non pregare.

L’inviato palestinese delle Nazioni Unite Riyad Mansour ha spinto per un intervento del Consiglio di Sicurezza, una mossa improbabile dato il sostegno a Israele degli Stati Uniti, che hanno diritto di veto insieme a Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna. “Quale linea rossa deve attraversare Israele perché il Consiglio di Sicurezza dica finalmente basta”, ha detto Mansour ai 15 membri del consiglio, accusando Israele di mostrare “assoluto disprezzo”.

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L’alto funzionario delle Nazioni Unite per gli affari politici, Khaled Khiari, ha detto al consiglio che si trattava della prima visita al sito da parte di un ministro del gabinetto israeliano dal 2017. “Anche se la visita non è stata accompagnata o seguita da violenza, è vista come particolarmente incendiaria data la passata difesa del signor Ben-Gvir per i cambiamenti allo status quo”, ha detto.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha invitato tutte le parti ad astenersi da passi che potrebbero aumentare le tensioni dentro e intorno ai luoghi santi.

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Gli Stati Uniti sono impegnati in una soluzione a due stati per il conflitto tra Israele e i palestinesi e sono “preoccupati da qualsiasi atto unilaterale che esacerbi le tensioni o mini la fattibilità di una soluzione a due stati”, ha detto il vice ambasciatore americano alle Nazioni Unite Robert Wood al consiglio. “Notiamo che la piattaforma di governo del primo ministro Netanyahu chiede la conservazione dello status quo in relazione ai luoghi santi. Ci aspettiamo che il governo di Israele mantenga questo impegno”, ha detto Wood.



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