Ita Airways, il ministro Giorgetti “interrompe l’esclusiva” con Certares. Torna in pista Lufthansa

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ROMA – Arrivano due novità, e in un giorno solo, per Ita Airways. Il nuovo ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti interrompe, intanto, la trattativa in esclusiva con il fondo Certares per la vendita del nostro vettore. Trattativa che il governo Draghi ha iniziato il 31 agosto.

Sempre ieri il ministero dell’Economia scrive alla compagnia aerea chiedendo che Alfredo Altavilla sia rimosso anche dal ruolo di semplice presidente.

La cordata di Aponte

La decisione di Giorgetti, che non prolunga il negoziato esclusivo con Certares, sembra riaprire i giochi. La cordata alternativa, che schiera l’Msc Group della famiglia Aponte e Lufthansa, ha l’occasione — forse l’ultima — per ritentare l’assalto a Ita Airways, in un clima più favorevole.

Già ad agosto Giorgetti ha criticato la decisione del governo Draghi di puntare su Certares perché il fondo d’investimento Usa è solido, ma non è certo una compagnia aerea. Per Ita, Giorgetti sogna un’alleanza con un altro vettore (come Lufthansa) che rappresenti una guida, un forte partner industriale.

Obiettivo 100 per cento

Ora, le convinzioni di Giorgetti sono rilevanti. Ma davvero Msc Group e Lufthansa possono rilanciarsi? Msc Goup e Lufthansa puntano al 100% di Ita. In prima battuta il 60% delle azioni finirebbe a Msc mentre un altro 20% andrebbe ai tedeschi di Lufthansa. Entro due anni, poi, Msc Group oppure Lufthansa vogliono anche l’ultimo 20%, rimasto intanto in capo al ministero dell’Economia.

Questa loro strategia contrasta con la linea del governo Meloni, che desidera conservare allo Stato un peso significativo nella nuova Ita privatizzata. Quindi, le strade sono chiare: se davvero ambiscono alla compagnia italiana, Msc Group e Lufthansa devono proporre una acquisizione molto meno drastica.

Il Dpcm di marzo

Non solo. Msc Group e Lufthansa devono correggere molti altri punti della loro offerta (sulle nuove assunzioni di lavoratrici e lavoratori, sul ruolo degli aeroporti strategici di Linate, Malpensa e Fiumicino). Queste correzioni renderebbero la proposta di Msc Group e di Lufthsansa finalmente coerente con il decreto che regola la cessione di Ita. È il Dpcm di marzo, unica bussola vincolante da seguire in questa storia.

Viceversa Certares è disposto a lasciare al governo italiano una serie di carte importanti: il 49% delle azioni di Ita, due posti su 5 nel consiglio di amministrazione, il presidente, il diritto di veto su una serie di decisioni strategiche.

Gli americani esitano

Queste concessioni al socio pubblico — gradite al governo Meloni — confermano Certares nel ruolo di favorito, malgrado la doccia fredda di ieri, malgrado abbia perso il diritto a negoziare in esclusiva. Certo, anche Certares deve rompere gli indugi. Il fondo è stato protagonista, negli ultimi giorni, di un colpo di freno.

Intanto non ha mai chiesto al ministero il rinnovo della trattativa in esclusiva, né ha fornito garanzie vere sul ruolo dei suoi alleati, Air France e Delta. Queste esitazioni preoccupano il ministero, che reclama chiarezza.

Certares, ora, deve mostrare al governo Meloni la determinazione a chiudere l’affare e coinvolgere molto di più Air France e soprattutto Delta, di cui si auspica un investimento diretto nell’azionariato di Ita. Se queste richieste del governo Meloni non venissero esaudite, in quel caso i giochi si riapriranno per davvero.

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Alfredo Altavilla

Alfredo Altavilla (ansa)

In un clima incerto, il ministero dell’Economia vuole mettere ordine quantomeno sul vertice di Ita. Con una sua lettera, chiede che sia integrato l’ordine del giorno dell’Assemblea dei soci, già convocata per le ore 10 dell’8 novembre.

All’ordine il ministero intende inserire ora “la revoca” di Altavilla da presidente. È lo stesso Altavilla che ha già perso ogni potere operativo per decisione dei consiglieri di amministrazione nominati dal ministero, nelle drammatiche sedute del Cda del 12 e del 20 ottobre.

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