Ita Airways vola verso un nuovo Cda. Il ministero: ridurre i membri. Azzeramento possibile. Lettera degli attuali componenti: rimasti per senso dello Stato

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ROMA – Il ministero dell’Economia ridurrà a cinque i componenti del Consiglio di amministrazione di Ita Airways. E questo nuovo assetto – che può semplificare la gestione della compagnia nel viaggio verso la privatizzazione – apre le porte al completo azzeramento del Cda attualmente in carica.

La lettera del ministero con l'annuncio che il numero dei consiglieri cambierà

La lettera del ministero con l’annuncio che il numero dei consiglieri cambierà  Venerdì, il ministero dell’Economia, che controlla Ita al 100%, ha scritto alla compagnia. La lettera del ministero chiede all’attuale presidente (Alfredo Altavilla) di aggiornare l’ordine del giorno della Assemblea dei soci di Ita, in calendario per l’8 novembre (in prima convocazione) e per l’11 novembre (in seconda). Socio unico del vettore è proprio il ministero.

L’ordine del giorno

Due i nuovi punti che saranno all’ordine del giorno:
la revoca di Altavilla dalla carica di presidente,
– e “la modifica dell’articolo 10, comma 1, dello Statuto” che regola la “composizione numerica del Cda”.

L’attuale consiglio di amministrazione ha 9 membri. Il governo vuole portarlo a cinque soli. Un consiglio agile a cinque membri sarà in campo peraltro anche nella nuova stagione di Ita, quando cioè il controllo della compagnia passerà nelle mani di un compratore privato.

All’ordine del giorno dell’Assemblea dei soci, ormai da sette mesi, restano anche le dimissioni dei 6 consiglieri di amministrazione nominati dal governo Draghi. Le dimissioni – presentate il 30 marzo 2022 in polemica con il presidente Altavilla – non sono mai state ritirate. Nell’era Draghi, il ministero si è rifiutato di accoglierle per dare continuità alla gestione di Ita.

Da allora, i rapporti tra i 6 consiglieri dimissionari e il presidente Altavilla si sono completamente rotti. Al punto che i 6 consiglieri – insieme all’amministratore delegato Fabio Lazzerini, lui pure membro del Cda di Ita – hanno revocato ad Altavilla ogni potere e delega esecutiva, nelle due drammatiche sedute del 12 e del 20 ottobre.

Cause ed esposti

Incassata la revoca dei poteri, Altavilla ha depositato una causa civile sia contro Ita Airways sia contro i 6 consiglieri di amministrazione sia contro l’ad Fabio Lazzerini. Subito dopo Ita ha inoltrato un suo esposto alla Guardia di Finanza in cui chiede di accertare se un dirigente e un ex dirigente della compagnia (vicini ad Altavilla) abbiano interferito con la gara per la privatizzazione fino a sfiorare – questo il sospetto – la turbativa d’asta

Ultimo elemento: i 6 consiglieri scelti da Draghi – e tuttora in carica – sono tutti tecnici di chiara fama; ma alcuni di loro hanno esperienze politiche in governi progressisti, molto lontani dalle idee dell’attuale maggioranza parlamentare.

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Il nuovo presidente

Si stanno determinando, dunque, le condizioni per il completo azzeramento dell’attuale Cda:
– il numero dei consiglieri scende da 9 a 5,
– Altavilla subirà la revoca dell’incarico di presidente,
– bisognerà nominare, dunque, un nuovo presidente,
– intanto Altavilla, che torna semplice consigliere di amministrazione, dovrebbe convivere con altri 6 consiglieri e con l’attuale ad (Lazzerini) dopo mesi di scontri e, ormai, anche di cause,
– sei consiglieri nominati nell’era Draghi sono comunque ancora dimissionari,
– questi 6 consiglieri non sono certo espressione dell’attuale maggioranza.

Una seconda ipotesi, al vaglio del governo, prevede di accettare selettivamente solo alcune delle dimissioni dei 6 consiglieri draghiani. In questo modo, il Cda sarebbe comunque più agile e verrebbe garantita una continuità gestionale.

Questa seconda ipotesi è meno probabile della prima (cioè dell’azzeramento). A farsi carico della continuità gestionale sarebbe il solo Fabio Lazzerini, che è consigliere di amministrazione, ma anche ad e direttore generale di Ita. Lui, insomma, è l’uomo che fa volare gli aerei.

La missiva degli attuali consiglieri

I 6 consiglieri di amministrazione dell’era Draghi pensano di scrivere una lettera al nuovo ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. I 6 consiglieri ricorderanno al ministro di aver presentato le dimissioni il 30 marzo perché consideravano impossibile la coabitazione con Altavilla.

Questi 6 consiglieri sono rimasti in carica – spiegheranno – solo per la richiesta pressante del ministero e per tutelare la compagnia. Adesso vogliono sapere dal ministro se il nuovo esecutivo è orientato a un azzeramento del consiglio di amministrazione.

In questo caso, prima ancora di questo azzeramento, saranno loro a ribadire l’intenzione di lasciare.

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