Ita-Lufthansa, accordo ufficiale. Spohr: “Vinciamo tutti”. Compagnia avrà 94 aerei e 5.500 dipendenti (2027)

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ROMA – C’è la firma ufficiale sull’intesa per l’ingresso di Lufthansa in Ita Airways. Anticipata dalla presenza di Carsten Spohr, amministratore delegato di Lufthansa, a Roma e dalle parole del suo interlocutore, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che aveva annunciato “novità in giornata”, la fumata bianca è quindi arrivata nel pomeriggio.

Con la firma sul preliminare di contratto, il gruppo tedesco entra nel capitale di Ita Airways, con una quota del 40%. E’ proprio via XX Settembre a far sapere dell’ufficialità dell’intesa che porta la compagnia tedesca a rilevare una quota di minoranza “dopo aver già condiviso il Piano industriale della compagnia”.

Il Piano prevede una crescita dei ricavi di 2,5 miliardi di euro previsti per quest’anno e 4,1 miliardi di euro previsti per il 2027″. Oltre a Giorgetti e Spohr, all’incontro c’era ache il presidente di Ita, Antonino Turicchi.

Ora l’esame di Bruxelles

Ora i passaggi ufficiali prevedono il via libera della Corte dei conti e la notifica alla Direzione generale della Concorrenza dell’Unione europea.

“La strategia di sviluppo di Ita Airways continuerà ad essere condivisa dai due azionisti (Mef e Lufthansa)”, dice il Tesoro. “Questi risultati consentiranno la crescita e il rinnovamento della flotta, che a fine 2027 conterà 94 aeromobili rispetto agli attuali 71, con un’età media di cinque anni, e garantiranno l’ottimizzazione dei consumi di carburante e dell’impatto ambientale”.

E ancora: “L’organico, che quest’anno dovrebbe crescere a 4.300 dipendenti grazie alle 1.200 assunzioni in corso di perfezionamento, salirà a oltre 5.500 unità alla fine del Piano“.

Il ruolo di Fiumicino

Nella nota si fa accenno alle principali direttrici strategiche della nuova Ita: “Mira – si dice – ad affermarsi come protagonista tra i vettori full service nei tre settori intercontinentale, internazionale e domestico, con particolare attenzione al traffico di lungo raggio”.

Una strategia, assicura il Tesoro, che “consentirà anche di rafforzare maggiormente il traffico dell’hub di Roma Fiumicino, che avrà un ruolo centrale nel modello multi-hub del Gruppo Lufthansa”. Ita resterà “la compagnia aerea di riferimento del nostro Paese” e continuerà “a rappresentare con orgoglio l’Italia nel mondo, assicurando i collegamenti all’interno del Paese e con il resto del mondo, sostenendo lo sviluppo dei flussi turistici e commerciali”.

Dice Giorgetti per sugellare l’intesa. “La giornata di oggi segna la fine di un percorso nella storia della compagnia di bandiera nazionale, che ha portato alla prospettiva dell’integrazione con un importante vettore europeo”.

L’interesse del Paese

“Con questo governo oggi si scioglie un nodo che da trent’anni condiziona il mercato del trasporto aereo in Italia. Siamo convinti che questa decisione consentirà al mercato dell’aviazione di svilupparsi nell’interesse dell’Italia“.

Spohr parla invece di “una situazione vantaggiosa per l’Italia, Ita Airways e il Gruppo Lufthansa”. Anticipando i temi concorrenziali che si porrà la Ue, l’ad dice che “una Ita più forte rinvigorirà la concorrenza nel mercato italiano. In quanto compagnia giovane con una flotta moderna e con un hub efficiente e in espansione a Roma, Ita è perfetta per il Gruppo Lufthansa”.

Ma Spohr non dimentica Milano, dove “Ita serve un forte bacino di utenza che offre anche un potenziale di crescita. Come parte della famiglia del Gruppo Lufthansa, Ita può svilupparsi in una compagnia aerea sostenibile e redditizia, che collega l’Italia all’Europa e al mondo. Allo stesso tempo, questo investimento ci permetterà di continuare la nostra crescita in uno dei nostri mercati più importanti”.

Intesa sull’importo

Nelle ultime settimane, il negoziato tra il governo italiano (che vende) e Lufhansa che compra si è incentrato sui soldi che i tedeschi dovranno versare. Se a lungo Lufthansa ha giocato al ribasso, adesso avrebbe accettato di versare una cifra vicina ai 325 milioni di euro.

La cifra è abbastanza presentabile e permette al governo italiano, dal profilo nazionalista, di negare una svendita in saldo della compagnia aerea di Stato, nata dalle ceneri di Alitalia.

A sua volta il governo è pronto a iniettare dentro Ita 250 milioni di euro. E’ l’ultima cifra – chiarisce il decreto che regola la privatizzazione – che può trasferire al vettore senza incontrare il veto dell’Ue (che regola severamente gli aiuti di Stato).


Ita, la marcia di avvicinamento di Lufthansa


A proposito di presentabilità politica dell’intesa, nelle ultime ore il nostro esecutivo ha chiesto di conservare una quota minimale dentro Ita anche quando (tra il 2025 e il 2026) i tedeschi conquisteranno la stragrande maggioranza delle azioni.

Un simile scenario permetterebbe di dire che la bandierà dell’italianità non verrà del tutto ammainata nel settore dell’aviazione civile.

Ita-Lufthansa, è un ex pilota tedesco il regista dell’operazione

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