Italo, la protesta dei passeggeri: “Che fine ha fatto il distanziamento?”. Ma l’azienda spiega: “Sui nostri treni i filtri degli aerei, sono sicuri”

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“Mi scusi, è sicura di non aver sbagliato posto? Qui accanto sono seduta io, dovrebbe esserci il distanziamento!”. Incredulità, proteste, domande, timori. Sui treni Italo alcuni passeggeri si sono ritrovati spiazzati dal vedersi seduti fianco a fianco con altri viaggiatori, del tutto sconosciuti. Come in era pre-Covid.

“Perché sono seduta accanto a una signora mentre una vocina registrata dice che Italo tiene alla mia salute?” scrive Giulia su Twitter dal Roma-Milano. “Perhcé sui vostri treni non c’è più il distanziamento fisico?” domanda anche Marta. “Nessuno ci ha avvisati al momento dell’acquisto che la situazione sarebbe stata questa” protestano, davanti al capotreno, i passeggeri. “Io non ci sto! Piuttosto resto in piedi nello spazio comune accanto alle porte” incalza qualcun altro.

Eppure si tratta di una ripartenza, mentre tutta l’Italia vira lentamente verso il bianco. Entro un mese potremmo ritrovarci senza più restrizioni nelle città e anche sui treni si sta andando gradualmente verso la normalità. Ma c’è di più, perché come spiegato anche dal capotreno e dal personale a bordo, Italo ha investito 50 milioni di euro per adottare sui suoi treni ad alta velocità la stessa tecnologia per il ricambio dell’aria che c’è sugli aerei, dove il distanziamento fisico tra un passeggero e l’altro con posti lasciati vuoti non c’è mai stato.

Italo, 50 milioni per montare i filtri d’aria degli aerei sui suoi treni

Si chiama Hepa (High Efficiency Particulate Air filter) e Italo è stata la prima azienda al mondo a installare questi filtri su convogli a rotaia. Il sistema prevede che l’aria filtrata viene integrata con quella prelevata dall’esterno dando vita ad un flusso completamente rigenerato ogni 3 minuti. E la sicurezza rispetto agli aerei, spiegano da Italo, è anche maggiore perché sui treni i sedili sono più distanziati tra loro (del 20%) e il volume d’aria disponibile per singolo passeggero è il doppio.

“In questo modo – assicurava Italo a metà maggio, quando ha comunicato la novità circa i filtri dell’aria – è quindi possibile rispondere al meglio alla domanda di trasporto, aumentando gradualmente il tasso di riempimento dei treni”.

Ora, dicono dall’azienda, invece del 50% dei posti occupati la media è del 70%. Ecco perché nei vagoni ci si può trovare seduti accanto a sconosciuti.

Qualche viaggiatore resta perplesso: “Vogliono solo guadagnare”.

Anche il ministro Roberto Speranza, da sempre schierato sulla linea del rigore e della prudenza nella gestione della pandemia, aveva plaudito all’investimento della compagnia ferroviaria: “Si va nella direzione giusta – aveva detto il 26 maggio da Roma – e si risponde alla richiesta di aumentare il livello di sicurezza in questa fase di graduali riaperture”.

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