Johnny Depp, il giudice non archivia la richiesta di 100 milioni della ex moglie Amber Heard

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Il processo per diffamazione di Johnny Depp contro la ex moglie Amber Heard si avvia a conclusione a Fairfax in Virginia, ma i colpi di scena continuano a succedersi. La giudice Penny Azcarate ha respinto la richiesta dei legali dell’attore di archiviare la contro-richiesta della ex moglie Amber di essere risarcita. L’attrice di Aquaman chiede 100 milioni di danni contro i 50 richiesti da lui a lei per “avergli rovinato la carriera” con un articolo di opinione sul Washington Post.

Ma anche Amber sostiene che l’ex marito e uno dei suoi avvocati siano stati nocivi nei suoi rapporti con Hollywood. E cresce l’attesa per la deposizione di Kate Moss. A tirare in ballo la top model è stata la stessa Amber, per giustificare una sua aggressione nei confronti dell’ex marito.

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La giudice Penny Azcarate

“Sta alla giuria decidere se l’avvocato di Depp, Adam Waldman, ha agito con vera malizia quando affermò che le accuse di abusi della Heard erano una finzione”, ha detto oggi la giudice: “Non è nel mio ruolo misurare la veridicità e pesare le prove”, ha aggiunto. La controcausa di Amber sostiene di essere stata diffamata di aver avuto la carriera danneggiata dal legale dell’ex marito, per aver accusato lei e i suoi amici di aver perpetrato false accuse.

Uno degli attuali avvocati di Depp, Ben Chew, nel chiedere l’archiviazione, aveva sostenuto che il suo collega Adam Waldman (all’epoca avvocato dell’attore) nelle dichiarazioni fatte tra il 2019 e il 2020, e in particolare in un’intervista del 2020 con il Daily Mail, aveva dato un parere personale descrivendo le accuse di abusi di Heard come una “bufala”.

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Secondo Chew, inoltre, non ci sono prove che Depp avesse visto o fosse a conoscenza del parere del collega fino a quando Amber non aveva presentato la controcausa: “Depp crede e crederà fino in punto di morte che le accuse che Heard gli fa di violenza domestica sono false”, ha sottolineato il legale.

Il ruolo di Amber in Aquaman

Intanto, in molti continuano a chiedersi come mai Johnny ha perso i ruoli nei film per cui era stato scritturato (come è accaduto nei due franchise Pirati dei Caraibi e Animali fantastici) mentre l’attrice, invece, ha continuato a recitare in Aquaman? Pare, riferisce Whoopsee, che questo sia accaduto grazie al contributo di Jason Momoa e del regista del film che avrebbero “combattuto per lei”.

Kathryn Arnold, un’ex produttrice di Hollywood che ora è una consulente ed esperta dell’industria dell’intrattenimento, chiamata al banco dei testimoni durante il processo, ha valutato le richieste di risarcimento danni di Johnny e la conseguente richiesta di Heard sulla base dei commenti dell’avvocato di Depp secondo cui, le accuse mosse dall’attrice in quel famoso editoriale del 2018 – in cui parlava di violenza domestica ed è stato il motivo scatenante della causa – erano una “bufala”.

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Kathryn Arnold ha detto che Aquaman era per Amber il “momento in cui nasce una star”, ma invece di essere un trampolino di lancio per la sua carriera è stata quasi tagliata dal sequel. Ha potuto proseguire solo perché “Jason Momoa, il co-protagonista di Heard, e il regista del film James Wan si sono impegnati con lei e hanno voluto che fosse nel film” ha dichiarato la donna aggiungendo che il ruolo dell’attrice nel sequel di Aquaman è stato comunque ridotto.

La reputazione di Amber è stata “molto negativa” tra il pubblico (in rete c’è anche una petizione di fan di Depp che chiedono alla Warner di tagliare le scene con l’attrice) e a Hollywood “piace il suo lavoro ma non possono lavorare con lei perché ogni volta che viene menzionato il suo nome, la negatività si riaccende” ha affermato inoltre l’esperta sostenendo che l’attrice avrebbe perso tra 45 e 50 milioni di dollari tra contratti pubblicitari, film e serie tv sulla base delle affermazioni dell’ex marito di essersi inventata le accuse di violenza domestica.

La smentita di Warner Bros

Il contratto della Heard per Aquaman non fu influenzato da affermazioni sul suo conto di Johnny Depp o del suo legale, ha invece sostenuto in aula Walter Hamada di Warner Bros, presidente delle produzioni per i film basati sui fumetti DC Comics.

Hamada, chiamato dai legali di Depp, ha detto che il ruolo di Amber in Aquaman 2 fu ridotto perché il film era basato sulla “chimica” tra i due protagonisti maschi – Jason Momoa e Patrick Wilson – mentre c’erano dubbi sul fatto che ci fosse buona ‘chemistry’ tra Mamoa e Heard.

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