“Dopo ieri bisogna ricompattarsi tutti, continuare a lavorare con profilo basso e pensare solo al campo”. La prima reazione di Allegri alla sentenza della Corte d’appello federale, che ha penalizzato di 15 punti la Juventus, è un appello ai calciatori per provare a compiere una vera e propria impresa. Senza commentare la sentenza, ma definendola “momentanea” in vista dell’esito del ricorso preannunciato dalla Juventus, l’allenatore ha fatto riferimento esclusivamente a campo e alla corsa per la Champions League, che domani vedrà lo scontro diretto con l’Atalanta: “Quando mi hanno detto che la richiesta era stata nove punti ho subito fatto il calcolo per arrivare in Champions – è stato il racconto della giornata vissuta ieri da Allegri -. Quando mi è arrivata la sentenza ufficiale ho aggiornato il calcolo. Per arrivarci dovremo fare qualcosa di straordinario”.
Batosta Juve, 15 punti di penalizzazione
Ferrero e Scanavino incontrano la squadra
Nel pomeriggio, alle 14.30, il presidente Ferrero e l’amministratore delegato Scanavino incontreranno la squadra dopo aver parlato con il tecnico: “Ho parlato con Scanavino – ha confermato -, oggi alle 14.30 parleranno alla squadra. A noi non rimane che fare allenamento, preparare la partita e giocare domani con l’Atalanta”. Oltre alla penalizzazione per la Juventus, Allegri ha espresso vicinanza ai dirigenti coinvolti e squalificati, senza però nominare Paratici, attualmente al Tottenham, con cui il rapporto non è mai stato idilliaco: “Sono dispiaciuto a livello personale per Cherubini, Agnelli, Nedved, Arrivabene. “Per la responsabilità, quando si è alla Juventus ognuno ha la sua responsabilità. Ma sono dispiaciuto a livello personale per Cherubini, Agnelli, Nedved, Arrivabene, Garimberti. C’è anche l’aspetto umano oltre a quello professionale”.
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Allegri, “per noi non cambia assolutamente niente, dobbiamo pensare a vincere”
Allegri è concentrato sul campo e, almeno dalle sue parole, ha già cambiato chiave di lettura per la stagione della Juventus. L’obiettivo è “girare a metà campionato a 25 punti”, provando ad agguantare il settimo posto vincendo con l’Atalanta. In attesa di capire tra due mesi il responso del Collegio di garanzia del Coni l’importante sarà “fare il nostro perché non bisogna farsi trovare con rimpianti per non aver fatto quello che bisogna fare”: se la sentenza sarà modificata, la Juventus non dovrà aver perso altri punti. “Una cosa è certa, bisogna accettare la sentenza, poi la società insieme agli avvocati ha già fatto il comunicato. Noi della parte sportiva non dobbiamo interessarci, dobbiamo fare il massimo come prima. Pensare a lavorare, stare in silenzio e vivere questa sfida partendo da 22 punti, è un dato di fatto. I ragazzi faranno di tutto per fare qualcosa di straordinario”. Prova a compattare l’ambiente Allegri, a puntare l’obiettivo Champions senza pensare alla penalizzazione come a un ostacolo che pone fine all’ambizione bianconera: “È un dato di fatto, momentaneo ma un dato di fatto. Ho imparato che tutte le situazioni devono essere trasformate in opportunità, per fare il massimo. Abbiamo l’Europa League. un altro passaggio che ci permetterebbe di andare in Champions anche se non è facile, abbiamo la Coppa Italia, che non è facile, e 60 punti a disposizione in campionato”.
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Rabiot e Cuadrado recuperano, Vlahovic e Pogba la prossima settimana
Nonostante il momento difficile, domani sera all’Allianz Stadium arriverà l’Atalanta, squadra in grandissima forma reduce da 13 gol segnati e 4 subiti nelle ultime due partite tra campionato e coppa. Tornerà a disposizione Cuadrado, che ha recuperato dopo il problema al ginocchio dello scorso 6 dicembre, e ci sarà anche Rabiot, che ha smaltito l’affaticamento muscolare al retto femorale. Bisognerà attendere la partita con il Monza del 29 gennaio per rivedere Pogba e Vlahovic, due ritorni che scaldano l’ambiente in questo periodo duro. Eppure a chi sostiene che la penalizzazione possa essere “utile” per far giocare con leggerezza e spensieratezza la squadra, Allegri risponde senza giri di parole: “Non si gioca mai con leggerezza alla Juve, abbiamo la pressione per poter vincere. Dobbiamo fare il nostro lavoro nel migliore dei modi, dobbiamo recuperare i giocatori. Prima della sentenza di ieri, la Juventus aveva 37 punti, a 1 punto dal secondo e con tutte le possibilità di giocarci un posto in Champions e magari il campionato. Dobbiamo ricompattarci anche con i tifosi, è importante: da una situazione simile ci siamo passati anche un mese fa quando il presidente ha dato le dimissioni insieme al cda. Ma da queste situazioni se ne esce rafforzati, con tutta la serenità del caso e l’impegno e la voglia di fare una cosa molto importante: vincere le partite sul campo, un passettino alla volta. Proviamo ad agganciare il settimo posto e poi vediamo”. Prima di parlare anche del suo futuro, che non cambia: “Sono allenatore della Juventus e rimarrò finché non mi mandano via. Bisogna prendersi responsabilità per fare bene: quando va tutto bene siamo tutti bravi, ma nelle difficoltà è più stimolante per quanto mi riguarda. Abbiamo giocatori che arrivano dal settore giovanile della Juventus, quindi è stato fatto un buon lavoro. Dobbiamo andare in quella direzione, basta vedere la differenza di fatturato tra Serie A e Premier League”.
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