Juventus-Cagliari 2-0: Kean e Bernardeschi, prosegue la rimonta bianconera

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TORINO — La Juventus s’è riportata a tiro della zona Champions a colpi di 2-0 contro squadre o malmesse, tipo Bologna e Lazio, o disastrate, tipo le ultime tre della classifica, che già a dicembre stanno appese alla A con un filo sottile. Le ultime cinque vittorie bianconere sono arrivate tutte con lo stesso punteggio e più o meno con il medesimo soggetto: un gol in avvio, lunghe e penose sofferenze e il sollievo finale del raddoppio.

Evidentemente da questa squadra non si può pretendere altro, se non piccoli momenti di vantaggio in partite punteggiate dal patimento come è capitato persino contro il Cagliari, che ha tutto per essere una formazione allo sbando tra infortuni, squalifiche, epurazioni e risultati recenti (veniva da due 0-4 di fila) e che pure ha avuto a disposizione le due occasioni più nitide della partita: se al 16′ st Dalbert è riuscito a non centrare la porta pur essendo da solo nell’area piccola, 7′ più tardi c’è voluto un formidabile colpo di reni di Szczesny, probabilmente il miglior gesto tecnico della serata (“Ma io mi do 6, era centrale”, dirà il portiere polacco), per negare il gol a Joao Pedro, che s’era avvitato su un cross di Zappa. Annotazione: entrambi i pericoli sono arrivati dalla fascia di Alex Sandro, in affannosa difficoltà.

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La prestazione della Juventus è stata a tratti desolante, quanto meno nel secondo tempo, mentre l’avvio era stato spigliato, grazie in particolare ai colpi di testa di Kean, che all’11’ ha preso il palo e al 40′ ha deviato con grande prontezza una specie di tiro-cross di Bernardeschi. L’attaccante giovane e il creativo di Carrara sono stati i migliori in campo o perlomeno i più pungenti, perciò ha avuto un senso che il raddoppio lo abbia segnato proprio Bernardeschi, che ha ricacciato le paure con un diagonale mancino. L’azione l’aveva avviata Kulusevski, sostituto dell’infortunato Kean. Il pochissimo che resta appartiene a una partita del tutto anacronistica, dal catenaccio del Cagliari, con due terzini a centrocampo, all’avarizia del gioco della Juve, che non è vero che è una squadra che spreca: è invece una squadra che non crea, e se segna poco è prima di tutto perché fatica dannatamente a portare giocatori al tiro in posizioni privilegiate.

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L’anno si chiude così, con i 400 milioni dell’aumento di capitale (il secondo in tre anni) a puntellare il club e tante questioni ancora aperte: il contratto di Dybala è una faccenda che di rinvio in rinvio finirà come minimo a gennaio (ma tutti continuano ad assicurare che finirà bene), mentre le punzecchiature di Raiola hanno acceso la luce sull’affare De Ligt, probabilissimo tormentone del prossimo mercato che ha già cominciato a tormentare la Juve, a giudicare dalle constatazioni tra l’irritato e il sarcastico dell’ad Arrivabene: “Al giorno d’oggi l’attaccamento alla maglia da parte di molti giocatori è minore rispetto all’attaccamento che hanno per i loro procuratori. È facile parlare di attaccamento, è più difficile dimostrarlo in campo”, ha detto a Dazn nel pre partita. Il riferimento a De Ligt e Dybala (che è attaccato sì al suo procuratore, visto che Antun è un vecchio amico di famiglia) è stato esplicito, “ma i rapporti con loro sono assolutamente sereni: quando sarà il momento parleremo con loro come con tutti gli altri”.

Juventus-Cagliari 2-0 (1-0)
Juventus (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Bernardeschi (44′ st De Sciglio), Bentancur, Arthur (38′ st Locatelli), Rabiot (1′ st McKennie); Morata (44′ st Kaio Jorge), Kean (27′ st Kulusevski) (23 Pinsoglio, 36 Perin, 17 Pellegrini, 21 Kaio Jorge, 24 Rugani, 45 De Winter, 46 Soule).
All.: Allegri.
Cagliari (4-4-1-1): Cragno; Zappa, Ceppitelli, Carboni, Lykogiannis; Bellanova, Grassi, Deiola (26′ st Oliva), Dalbert (39′ st Keita); Pereiro (19′ st Pavoletti); Joao Pedro (1 Aresti, 31 Radunovic, 15 Altare, 24 Faragò, 32 Ceter, 33 Obert). All.: Mazzarri.
Arbitro: Dionisi dell’Aquila.
Reti: nel pt 40′ Kean; nel st 38′ Bernardeschi.
Angoli: 7 a 1 per la Juventus.
Recupero: 0′ e 5′.
Ammoniti: Carboni, Dalbert, Pavoletti per gioco falloso.
Spettatori: 11.197 per un incasso di 511.120 euro.

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