Juventus, la Cassazione sposta a Roma il processo sui conti

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La Cassazione ha preso la sua decisione: il processo sui conti della Juventus deve essere trasferito a Roma. Le difese hanno messo a segno un punto importante nel processo nato dall’inchiesta Prisma, che vede imputati il club e altri dodici dirigenti, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli e tutto il cda, La Quinta sezione della Corte suprema, dopo il dibattimento odierno, ha dichiarato “l’incompetenza del tribunale di Torino” e ha ordinato “la trasmissione degli atti al pubblico ministero presso il Tribunale di Roma”. A differenza di quanto osservato dal procuratore generale Luigi Cuomo, che aveva indicato in Milano, sede della Borsa, il tribunale di competenza, la Cassazione ha indicato in Roma la giusta destinazione del processo.

Il data center per l’invio della comunicazione

I pm di Torino Marco Gianoglio e Mauro Bendoni, rimasti in due dopo il passo indietro di Ciro Santoriello, contestavano i reati di “false comunicazioni sociali”, “ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza”, “manipolazione del mercato”. I legali del club e dei 12 indagati hanno posto la questione della competenza territoriale, chiedendo, e poi ottenendo, che il processo venisse spostato a Milano o Roma. La Cassazione ha deciso che dovrà essere trasferito a Roma che è sede dei server della Borsa stessa: secondo la Corte suprema, è lì che si sarebbe consumato l’eventuale reato. Una vittoria molto importante per la difesa, che il 26 ottobre vedrà chiudere il processo torinese per iniziare un nuovo iter presso il Tribunale di Roma
 

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