L’esordio di Kenan Yildiz in maglia bianconera è stato in parte oscurato dalla bella prestazione della Juventus di Chiesa e Vlahovic. Meglio così, penserà Allegri, che con i giovani ha sempre preferito centellinare i complimenti e attenuare le luci per evitare la sovraesposizione e le scottature. Eppure la crescita del turco, arrivato due anni fa dal Bayern Monaco con le stigmate del campione, è evidente e sotto gli occhi di tutti: lo si capisce da come tocca il pallone, dalla testa sempre alta e dalla capacità di effettuare quasi sempre la giocata giusta. Soprattutto lo si intuisce dall’atteggiamento del tecnico bianconero, che nel giorno del suo esordio a Udine ha scelto l’ironia per coccolarlo: “Domani si taglia i capelli, perché se li è toccati cento volte e ora se li deve tagliare”. Detto fatto, sui social network della Juventus gira il video del taglio di capelli effettuato dal fratello della bianconera Martina Rosucci: il primo passo è stato fatto.
Yildiz dopo il taglio di capelli
Per Yildiz la scuola di Allegri
L’ironia del livornese è un ottimo segnale per Yildiz. Il tecnico non la riserva a chiunque ed essere un suo “bersaglio” è per pochi. Ma oltre all’aspetto emotivo, c’è anche un’altra ragione: Allegri crede molto in lui e per evitare di “dargli da mangiare con la fionda”, come disse qualche tempo fa riferendosi al miglior Kean, preferisce non farlo volare troppo alto. I fatti sono sotto gli occhi di tutti: Yildiz è stato aggregato al gruppo della prima squadra durante la preparazione estiva e in un mese è arrivata la promozione. Non sarà un aggregato dalla Next Gen, ma si allenerà stabilmente con Danilo e compagni e “scenderà” per giocare le partite di Serie C. “È un ragazzo con grandi qualità”, si è lasciato sfuggire l’allenatore dopo la battuta (mica tanto…) sui capelli, mentre in privato non nasconde l’enorme potenziale del ragazzo e la stuzzicante sfida di farlo sbocciare. Serviranno tempo e i proverbiali bastone e carota, ma la sfida per Allegri è già iniziata. Domenica sera a Udine, nell’esordio in campionato, sono rimasti seduti senza entrare calciatori come Kostic mentre Yildiz ha avuto il tempo per mettersi in mostra, seppur per una manciata di minuti.
Yildiz, una vita da predestinato
Prima di Allegri e della Juventus, ma anche del Bayern Monaco, fu una famosa azienda tedesca produttrice di scarpe a capire che il tedesco di nascita ma dal sangue turco aveva un futuro radioso davanti a sé. A soli 10 anni è stato il più giovane calciatore sponsorizzato da un’azienda, la stessa che oggi produce le divise da gioco della Juventus. Per soffiarlo al Bayern Monaco la Juventus ha dovuto battere la concorrenza del Barcellona: per lui nel primo anno con la Primavera di Montero, subito un ruolo centrale e le meraviglie al torneo di Aesch, anticamera di una stagione decisamente sopra le righe. Merito della sua tecnica e della sua fisicità, imparagonabili a quelle degli altri coetanei, vantaggio su cui con la Next Gen, e ancora di più con la squadra di Allegri, non potrà contare. Nelle difficoltà si cresce e Yildiz, che è ancora un progetto intrigante ma non ancora una certezza, ne vivrà di sicuro. Tuttavia il momento vissuto dalla Juventus e la fiducia del tecnico sono garanzie sul miglior percorso possibile: toccherà a lui dimostrare di essere pronto.
Il futuro di Yildiz
Gestire Yildiz e il suo entourage, però, non è semplice. Ogni medaglia ha naturalmente il suo rovescio. La scorsa stagione bussarono alla porta della società bianconera indispettiti dalla mancata “promozione” in Next Gen: la Primavera è un campionato troppo facile per lui. La minaccia, neanche troppo velata, era di accettare la corte del Benfica e trasferire il ragazzo in Portogallo, dove lo sviluppo dei giovani è una scelta di vita. Qualche settimana dopo, però, arrivò la chiamata da parte della squadra di Brambilla e l’esordio nella seconda squadra bianconera. Una volta visto il paradiso è difficile scendere e l’esordio in prima squadra, sicuramente un aspetto positivo, deve essere gestito nel migliore dei modi dal club e dallo staff tecnico per non rovinare tutto e rivivere il recente passato. Sono invece pochi i dubbi sulle sue qualità calcistiche: l’esperienza di Allegri può essere l’ingrediente giusto per favorire la maturazione definitiva del nuovo gioiello del vivaio juventino.
Go to Source