La crociata delle seconde case a Pasqua. Diverse Regioni provano a blindarsi. Ecco dove si potrà andare e dove no

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La crociata delle seconde case rischia di finire davanti al Tar. Dopo Val d’Aosta e Alto Adige anche la Sardegna chiude ai proprietari di seconde case, vietando l’ingresso nell’isola. Ordinanze di dubbia costituzionalità visto che la limitazione alle libertà personali è sola competenza del governo nazionale. Insomma, una cosa è chiedere un tampone negativo prima dell’ingresso come fa la Sicilia ormai da mesi, altro è impedire ai legittimi proprietari di abitazioni di poterne disporre.

La Sardegna, unica regione ancora bianca, teme più di tutti l’assalto di Pasqua alle seconde case. Troppo forte la voglia di tornare a gustare un briciolo di normalità con bar e ristoranti aperti anche la sera proprio nei giorni in cui tutto il resto d’Italia sarà in lockdown. Ma sulla voglia degli operatori economici di riprender fiato dopo un anno di chiusure a singhiozzo sembra prevalere il timore che su aerei e navi, insieme ai vacanzieri, torni anche il virus. Tanto che – dopo una serie di tentennamenti- ieri sera il governatore Solinas non si è limitato a inasprire i controlli in ingresso ma ha chiuso a tutti coloro che vengono da fuori regione tranne che per motivi di lavoro, salute o urgenza.

Ma non è solo la Sardegna ad alzare le barricate al popolo delle seconde case che – come è sempre stato – nonostante il blocco degli spostamenti tra regioni in vigore ormai da prima di Natale, potrà comunque raggiungere (anche in una regione diversa dalla propria in zona arancione o rossa) l’abitazione di proprietà o in affitto lungo nella quale si è soliti trascorrere periodi di tempo con una certa continuità. Senza altre persone che il proprio nucleo familiare.

Val d’Aosta e Bolzano hanno già chiuso a questa possibiltà con ordinanze più restrittive che potrebbero però essere impugnate perchè incostituzionali visto che le limitazioni alle libertà personali possono essere oggetto solo di provvedimenti nazionali, la Toscana sta studiando un’ordinanza per fermare il prevedibile afflusso nei weekend e durante la settimana di Pasqua, mentre la Campania ha bloccato gli spostamenti verso le seconde case ma solo all’interno della Regione e, paradossalmente, non per chi arriva da fuori. E la Sicilia mantiene ormai da mesi l’obbligo di tampone in arrivo. Insomma, la crociata contro quelli delle seconde case sembra solo all’inizio.

Vietato in Sardegna, Val d’Aosta e Alto Adige

L’ordinanza di Solinas è di ieri sera. In Sardegna, gli arrivi da fuori regione dei proprietari di seconde case sono consentiti solo per motivi di lavoro, salute o necessità e spetterà al personale delle compagnie aeree o navali ( ma come?) verificare che i viaggiatori siano in possesso della documentazione che attesti le ragioni del loro viaggio. Rafforzati anche, con la Forestale, i controlli in porti e aereoporti perchè nessuno sfugga all’obbligo di tampone mentre la polizia locale, con sopralluoghi, dovrà verificare chi abiti realmente nelle abitazioni estive. Insomma un’ordinanza che limita in modo assoluto il diritto di prorpeità.

Così come quelle firmate nei giorni scorsi in Val d’Aosta e Alto Adige. Il governatore Lavevaz ha deciso di chiudere del tutto le porte a chi possiede una seconda casa in val d’Aosta ma risiede abitualmente in un’altra regione. “Sarebbe incoerente – spiega – imporre un ulteriore sacrificio a tante attività economiche su scala locale e lasciare ampia possibilità di circolare liberamente attraverso i confini regionali, visto il quadro sanitario dell’area intorno a noi. Questo provvedimento è un passaggio prudenziale obbligato, una misura temporanea, che chiede sacrifici sia ai valdostani sia a coloro che hanno scelto la Valle d’Aosta come luogo dove recarsi spesso. Speriamo di poter tornare presto a essere un luogo di incontro e di scoperta reciproca: è un risultato che possiamo raggiungere solo con uno sforzo collettivo e basato sul rispetto gli uni degli altri”.

Anche in provincia di Bolzano, seconde case chiuse fino a Pasqua con uguali motivazioni. “Sarebbe difficile spiegare ai nostri concittadini che non ci si può muovere all’interno del proprio comune, di avere chiusi bar, ristoranti e alberghi e poi dire che si fa comunque vacanza nelle seconde case. Il divieto non sarà assoluto: se ci si deve spostare nella seconda casa per motivi di lavoro, si potrà ma va comprovato, ma se si tratta di turismo, crediamo sia giusto sospendere fino a Pasqua inclusa”, dice il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher.

Sicilia aperta ma con tampone obbligatorio

In Sicilia il governatore Musumeci ha confermato per chi arriva  tampone molecolare negativo effettuato entro le 48 ore precedenti o test rapido da effettuare ai punti aperti in porti e aeroporti o negli hub dove si effettuano anche le vaccinazioni. Per chi non vuole sottoporsi al tampone è obbligatoria la quarantena. Che invece il sindaco di Sant’Antioco, in Sardegna, ha reso obbligatoria a chiunque arrivi anche con test negativo, un modo evidentemente per fare in modo che i vacanzieri rinuncino. Secondo l’ordinanza firmata dal sindaco Ignazio Locci, a partire da oggi, “tutti i soggetti che dovessero arrivare nel territorio di Sant’Antioco, fatti salvi i casi di soggetti in arrivo per motivi di lavoro, necessità o di salute, da dimostrare mediante autocertificazione, provenienti da altre regioni italiane o da stati esteri, dovranno rispettare la quarantena fiduciaria di 10 giorni presso il proprio domicilio, anche se in possesso di esito negativo del tampone rino-faringeo. Sono esclusi dall’obbligo i soggetti vaccinati, con entrambe le dosi previste, prima inoculazione e richiamo”. Esempio seguito da diverse amministrazioni comunali legate alla Corona de Logu, l’assemblea degli amministratori locali indipendentisti sardi. Le ordinanze che impediscono l’ingresso dei non residenti in Sardegna nelle seconde case sparse nel territorio, sono state firmate dai sindaci di Bauladu, Girasole, Macomer, Scano di Montiferro, Villanovaforru. In quest’ultimo comune il provvedimento scatta il 23 marzo e resterà in vigore per i successivi 14 giorni fatti salvi i casi di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute ovvero per ricongiungimenti familiari.

La Toscana studia la stretta, la Campania chiude ma solo ai residenti

Il governatore Giani, che già in passato aveva chiuso all’arrivo da altre regioni di possessori di seconde case consentendolo solo a chi ha il medico di famiglia in Toscana, ora studia un’ordinanza alternativa dopo che il Tar ha ritenuto illegittima la prima. Giani ha già annunciato che prima di Pasqua emetterà comunque un provvedimento più restrittivo e nel frattempo i sindaci di 16 Comuni della costa toscana che compongono la Società della Salute Valli etrusche, lanciano un appello: “Non venite nelle seconde case: aiutateci a controllare la pandemia, nell’interesse di tutti.Turismo e accoglienza sono per noi fondamentali ma adesso non sono garantibili. Non si tratta di non essere ospitali: facciamo un appello al senso di responsabilità a tutela e salvaguardia della salute di tutti”, scrivo i primi cittadini in una lettera aperta rivolta ai proprietari delle case per la vacanza.

Paradossale invece l’ordinanza già firmata dal governatore campano Vincenzo de Luca che vieta gli spostamenti verso le secondo case all’interno della sua regione ai residenti in Campania. E dunque, un napoletano non potrà andare nella sua casa di Capri ma un milanese sì.

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