“La destra frena, uniti ai ballottaggi”. Appello di Schlein ma i 5S restano freddi

Pubblicità
Pubblicità

ROMA – Che pazienza, dicono al Nazareno. Elly Schlein cuce la tela delle alleanze, gli altri leader del centrosinistra gliela sfilacciano. Lei propone una cosa ovvia, quasi banale, dopo il primo turno delle amministrative: andiamo sul palco tutti insieme, per i ballottaggi. Risposta: distinguo e smarcamenti. Per ora va così. Probabilmente fino alle Europee. La segretaria dem, dopo il primo turno, vede comunque il bicchiere più che mezzo pieno. “La destra frena – dice in conferenza stampa al Nazareno – e c’è un Partito democratico che rialza la testa”. Un Pd primo partito, sottolinea, in quasi tutti i 13 capoluoghi al voto. Che conquista Brescia al primo colpo, a braccetto col Terzo Polo. E Teramo, facendo sponda coi 5 Stelle.

LO SPECIALE: I VERDETTI DELLE COMUNALI

Ora però ci sono 6 città da conquistare fra due settimane. Ne servirebbero almeno 4, per far dire ai dem di avere migliorato il bottino di cinque anni fa (era finita 8 a 5 per la destra). Dunque, si augura Schlein, “speriamo di allargare le alleanze. Con una costante: l’affidabilità del Pd”. Il baricentro di un campo largo che finora, però, è solo un abbozzo su un foglio, perché alla prova dei fatti non si concretizza quasi mai. Chiedere a Enrico Letta. Lo sa Giorgia Meloni, che infatti legge i dati all’inverso e può compiacersi del fatto che FdI continui a fagocitare gli alleati Lega e FI: “Il centrodestra conferma la sua forza – è il commento della premier – il consenso degli elettori ci sprona ad accelerare sulle riforme”.

A sinistra, anche questa tornata di amministrative fa balzare all’occhio le geometrie variabili delle alleanze. Schlein, a domanda, conferma di non avere preferenze per i 5 Stelle o per i centristi. Spera di fare sintesi, per dirla in politichese. A Brindisi e Pisa, il Pd per ora è alleato solo con i 5 Stelle. A Vicenza e Ancona sta col Terzo Polo. A Massa e a Siena, duetta con i civici. Dunque ora la parola d’ordine al Nazareno è: ricomporre. Da qui l’idea del palco formato campo largo: “Un comizio con Conte? C’è la nostra piena disponibilità a incrociarci con i leader delle altre forze – risponde Schlein davanti ai cronisti – Noi ci siamo”. Quando? Dove? “Chiedetelo anche a loro”. Ecco le risposte, allora. Carlo Calenda è diretto: “Io credo che funzioni molto meglio se ognuno parla al suo elettorato”, risponde a Repubblica. Giuseppe Conte non interviene direttamente, ma da Campo Marzio, il quartier generale dei 5 Stelle, replicano così: “Un comizio con Schlein? Vedremo. Non è che ci riuniamo per decidere se andare in piazza con lei”. Al Nazareno comunque ci sperano. “Ci dicano loro una piazza, una stazione, una fermata del bus”. Magari a Brindisi, dove il Pd ha ceduto il candidato sindaco al Movimento. C’è anche chi non vuole leader, va detto. Giacomo Possamai, che corre a Vicenza, ha già fatto sapere: niente big.

È possibile che i due leader, Conte e Schlein, discutano di alleanze oggi, al telefono. Anche perché, comizi a parte, va trovato un accordo per il secondo turno. Il M5S su questo si mostra conciliante: è naturale una convergenza sui candidati anti-destra, dicono intorno a Conte. Si vedrà con quale entusiasmo. Schlein intanto deve fronteggiare le correnti del Pd, che finora ha tenuto a bada. L’ultimo scontro è sui vice-capigruppo alla Camera e al Senato. Ballano tre posti in ciascun ramo del Parlamento. I riformisti sono in fibrillazione. Vorrebbero il cattolico Alfredo Bazoli come vicario a Palazzo Madama (ma Schlein gli ha offerto il posto di vice-presidente semplice) e soprattutto vorrebbero la conferma di Piero De Luca, deputato e figlio del governatore della Campania Vincenzo, arci-nemico della segretaria, come vice alla Camera, insieme a Simona Bonafè e a Veronica Ghio per la sinistra dem. L’accordo sembrava a un passo, quando il Nazareno, ieri, ha depennato il nome di De Luca jr. Fatto fuori e rimpiazzato con un altro moderato, Andrea De Maria. Davanti al rischio di una conta, e di una clamorosa spaccatura, il voto è saltato.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source