La fotoreporter iraniana condannata a lavorare da spazzina, il video: “Per me non è un problema”

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“Mi chiamo Yalda Moaieri, sono una fotoreporter. Sono stata arrestata e imprigionata per 32 giorni in un luogo appartenente alle Guardie Rivoluzionarie e 60 giorni nella prigione di Qarchak a Varamin (a sud di Teheran) per aver fotografato le proteste”. A parlare in un video postato sul suo profilo instagram è la stesa Moaeri, condannata dalla corte della Repubblica Islamica dell’Iran a 6 anni di carcere. “Come se non fosse sufficiente questa punizione, se ne aggiungono altre: devo scrivere uno studio di 100 pagine sull’Ayatollah Motahari (una delle figure islamiche di riferimento del defunto regime); il divieto di uscire dal territorio per 2 anni; un’ulteriore sanzione di 2 mesi per la pulizia dei pavimenti di un parco per donne; inoltre dopo 23 anni di fotogiornalismo, non ho l’autorizzazione a lavorare per 3 anni”, conclude la giornalista. Yalda Moaeri veste la divisa da netturbina mentre gira il video presto diventato virale e condiviso dalla resistenza iraniana: “Indossando questo vestito voglio sottolineare che per me non è un problema”.

video Instagram

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