La Juve sa trasformare la rabbia in energia. Roma, a Napoli la prova del nove

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La Juventus mi ha meravigliato perché pensavo che nello splendido 3-3 – per correttezza e agonismo – contro l’Atalanta, scendesse in campo con tutti i giovani. Invece dal primo minuto della truppa dei ragazzi ha giocato solo Fagioli. E l’intensità con cui la squadra ha affrontato l’Atalanta è stata degna delle migliori esibizioni della squadra di Allegri. Una ottima prestazione, a testimonianza del fatto che ciò che è successo alla società ha inciso poco sui giocatori. Merito di Allegri, che ha fatto capire che bisognava mettere il massimo dello spirito positivo: due gol bellissimi, un rigore, prestazioni di altissimo livello di Fagioli e Locatelli. Meno ai loro livelli McKennie e Rabiot, che non hanno giocato male ma dai quali non è arrivato il guizzo. E non va dimenticato che davanti c’era una Atalanta fortissima, in gran forma e capace di non dare punti di riferimento nel reparto offensivo. In proiezione la Juve penso possa fare molto bene il resto della stagione: è avvilente non andare in Champions per la penalizzazione, quindi i bianconeri cercheranno di arrivarci in tutti i modi. O con una grande impresa o magari attraverso l’Europa League.

Bene la Roma, che non ha fatto fare un tiro allo Spezia e ha fatto due gol. La sostanza di El Shaarawy è preferibile all’evanescenza di Zaniolo. La prossima partita a Napoli per Mourinho sarà la prova del nove. Nell’attesa, mi sembra giusto magnificare il Napoli, che nonostante una gara complicata contro una squadra in difficoltà come la Salernitana ha giocato e vinto da squadra matura, decisa. Una bella prestazione di una squadra che vola verso la scudetto, e il numero tondo di 50 punti al giro di boa testimonia la grandezza del gioco del Napoli. Vincere giocando meglio dell’avversario.

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