La Madonna di Trevignano vola in cielo (col drone): l’ultimo colpo di teatro della veggente

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La Madonna che vola nel cielo. Sembra un miracolo, ma è solo un trucco, l’ennesimo del circo di Trevignano romano, la cittadina che sorge sul lago di Bracciano. Ancora una volta la veggente Gisella Cardia, capace di moltiplicare gli gnocchi e la pizza, stupisce i suoi adepti. E ieri, nel tradizionale incontro mensile, ha deciso di puntare sulla tecnologia. Un drone, infatti, ha trasportato nel cielo la statua della Madonna rimossa dal campo di via delle Rose, la collina dove ogni mese la veggente raduna i suoi fedeli per le apparizioni mariane. La scena, di grande effetto, ha colto di sorpresa solo le circa 60 persone presenti all’incontro: la tradizionale diretta streaming che accompagnava l’evento è stata sospesa dallo scorso agosto, quando al raduno, anche a causa delle alte temperature, aveva partecipato un numero di persone ancora più esiguo.

“Per un miracolo mi ha chiesto 30 mila euro”. Denunciato anche il marito della veggente di Trevignano

Il flop per la veggente, che sostiene di parlare con Gesù e la Madonna, era nell’aria. Molto hanno pesato le polemiche, ma soprattutto le inchieste sull’associazione della Madonna di Trevignano, che hanno allontanato diversi fedeli, che avevano creduto alla sensitiva, che in casa custodirebbe delle statuine sacre che grondano sangue e sostanze oleose. A far scoppiare il vaso di Pandora sono state le denunce dell’ex adepto Luigi Avella, che alla veggente e a suo marito Gianni Cardia aveva donato circa 120mila euro. Poi si è messo di traverso anche il comune di Trevignano, ordinando la demolizione di tutti i manufatti abusivi presenti nell’area com le panchine installate a terra e un gazebo. Inutile il ricorso al Tar e al Consiglio di Stato di Gianni Cardia, che aveva accusato di “blasfemia” l’amministrazione comunale: i manufatti sono stati rimossi lo scorso luglio.

Infine il colpo di grazia era arrivato dalla Diocesi di Civita Castellana, che ha avviato una commissione di inchiesta sulle presunte apparizioni mariane di Trevignano. I risultati non sono ancora noti. Ma il vescovo Marco Salvi già lo scorso giugno aveva espresso un’indicazione chiara, invitando i fedeli a non “partecipare a tali eventi fino a un pronunciamento definitivo da parte della preposta autorità”. Maggiore sobrietà era stata chiesta anche ai sacerdoti. Sono tanti infatti gli uomini di Chiesa che nel corso degli anni hanno partecipato alle funzioni della veggente.

A partire dall’ex vescovo Romano Rossi che il 30 agosto 2016 celebrò messa proprio a Trevignano, insieme alla Cardia, esibendo la madonnina che lacrimava come un trofeo. Per molti degli fedeli la presenza del vescovo rappresentava il sigillo della Curia ai miracoli di Trevignano. Per questo Salvi ha imposto un atteggiamento di maggiore cautela. «Non si organizzino incontri pubblici che diano l’impressione o la certezza che la Chiesa abbia autenticato i fatti di Trevignano – afferma Salvi – i sacerdoti in particolare si astengano dall’esprimere pubblicamente, nell’esercizio del loro ministero, la loro opinione personale sul fenomeno”.

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