La mascherina fa caldo? Mezz’ora di lavoro in meno e stessa paga: a Bologna le aziende si preparano all’estate

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BOLOGNA. Lavorare con la mascherina non sempre è facile e nella regione degli accordi aziendali all’avanguardia, c’è chi riconosce questo disagio. Mezz’ora in meno di lavoro a giugno e luglio per consentire lo scaglionamento dei lavoratori ma anche per compensare l’obbligo di dover portare le mascherine nei mesi più caldi. Succede alla Nord Motoriduttori di San Giovanni in Persiceto, azienda multinazionale che produce motori elettrici, con 170 lavoratori, che nei giorni scorsi ha firmato un accordo coi sindacati che, tra le altre cose, riserva un occhio di riguardo alle nuove difficoltà legate alla pandemia da Covid-19.

Nell’intesa, approvata dall’88% dei lavoratori con voto segreto, si prevede infatti che nei mesi di giugno e luglio l’orario di lavoro venga ridotto di trenta minuti sui due turni giornalieri, a parità di stipendio, «per permettere lo scaglionamento dell’ingresso in azienda dei lavoratori – spiegano Fim Cisl e Fiom Cgil – e per ridurre il disagio dei lavoratori derivante dall’obbligo di indossare le mascherine, come previsto dal regolamento aziendale condiviso dal comitato di vigilanza sulle misure di sicurezza, nel periodo più caldo dell’anno». Oltre a questo ci sono poi altri punti più “tradizionali” come l’aumento del buono pasto e dei giorni di permesso consentiti ai lavoratori, l’incremento del pagamento dello straordinario di sabato e la proroga nel 2021 del premio di risultato.

Ma a risaltare è il capitolo riservato alla gestione della pandemia nei luoghi di lavoro. «L’accordo affronta la “fase 2” ponendo al centro la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire da salute e sicurezza – spiegano i sindacati – introduce ulteriori tutele ai lavoratori impegnati a coniugare il lavoro con i carichi familiari, riduce l’orario di lavoro e garantisce il salario dei lavoratori».

Ma quello della Nord Motoriduttori non è l’unico accordo recente che interviene per ridurre l’orario di lavoro. Nei giorni scorsi un accordo simile è stato raggiungo alla Vetimec, un’azienda meccanica cooperativa di Calderara con 90 dipendenti, che ha concesso un taglio dell’orario di lavoro per i turnisti. Attualmente infatti i lavoratori operano su due turni di sette ore, ma pagate come fossero otto, con un’indennità di 6,5 euro al giorno. Con l’accordo firmato nei giorni scorsi invece i lavoratori potranno decidere di tagliare di mezz’ora il proprio turno, fino a sei ore e mezza ma sempre pagate otto, rinunciando all’indennità. «L’accordo – sottolinea la Fiom Cgil – va nella direzione non solo di conciliare i tempi di vita e i tempi di lavoro, ma anche di ridurre concretamente gli orari, scelta strategica da perseguire con la contrattazione collettiva a tutti i livelli e da sostenere con l’intervento legislativo».

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