Show di Jovanotti all’Ariston, tra musica e poesia. Dopo l’esibizione insieme a Gianni Morandi, Lorenzo rientra in scena per celebrare con Amadeus “il festival degli amici”. Proprio nel suo Uno due tre Jovanotti Amadeus debuttò in tv nel 1987. Insieme ricordano gli anni di Radio Deejay quando Claudio Cecchetto si circondò di un gruppo di giovani tra cui appunti loro due e Fiorello.
Poi Amadeus confessa: “Non ci vediamo da qualche anno. Ci sentiamo al telefono ma non ci vediamo da un po’. E la prima volta che rivedi un amico viene da chiedere: come stai?”. “Sto bene e sono molto felice di essere qui”, risponde commosso Jovanotti che abbraccia a lungo l’amico e poi ne svela un “segreto”: “Durante la pandemia abbiamo riscoperto talenti nascosti: come te con il disegno e la pittura. Amedeo Sebastiani come Amedeo Modigliani”, dice mentre entra una scrivania con fogli e colori e Jovanotti gli dà un tema per un disegno che Amadeus realizza in diretta: “Il mio sanremo”.
(ansa)
Mentre Amadeus disegna, Jovanotti confessa che la poesia gli ha fatto compagnia in questi due anni “perché risponde a domande che tu non ti sei neanche fatto. E vorrei dirvi una poesia di Mariangela Gualtieri, Bello mondo“. Jovanotti ne recita il testo, poi intona Che sarà dei Ricchi e Poveri. Quindi torna dall’amico per svelarne il disegno su Sanremo: “Per me Sanremo è la musica, il teatro Ariston, un sole a forma di cuore che scalda i nostri cuori – dice Amadeus – e tutti noi abbracciati che entriamo in teatro, perché questo è il festival della gioia e dell’amicizia”.
Ecco la poesia recitata all’Ariston da Jovanotti.
Mariangela Gualtieri, Bello mondo
“In quest’ora della sera
da questo punto del mondo
Ringraziare desidero il divino
labirinto delle cause e degli effetti
per la diversità delle creature
che compongono questo universo singolare
ringraziare desidero
per l’amore, che ti fa vedere gli altri
come li vede la divinità
per il pane e il sale
per il mistero della rosa
che prodiga colore e non lo vede
per l’arte dell’amicizia
per l’ultima giornata di Socrate
per il linguaggio, che può simulare la sapienza
io ringraziare desidero
per il coraggio e la felicità degli altri
per la patria sentita nei gelsomini
e per lo splendore del fuoco
che nessun umano può guardare
senza uno stupore antico
e per il mare
che è il più vicino e il più dolce
fra tutti gli Dèi
ringraziare desidero
perché sono tornate le lucciole
e per noi
per quando siamo ardenti e leggeri
per quando siamo allegri e grati
per la bellezza delle parole
natura astratta di Dio
per la scrittura e la lettura
che ci fanno esplorare noi stessi e il mondo
per la quiete della casa
per i bambini che sono
nostre divinità domestiche
per l’anima, perché se scende dal suo gradino
la terra muore
per il fatto di avere una sorella
ringraziare desidero per tutti quelli
che sono piccoli, limpidi e liberi
per l’antica arte del teatro, quando
ancora raduna i vivi e li nutre
per l’intelligenza d’amore
per il vino e il suo colore
per l’ozio con la sua attesa di niente
per la bellezza tanto antica e tanto nuova
io ringraziare desidero per le facce del mondo
che sono varie e molte sono adorabili
per quando la notte
si dorme abbracciati
per quando siamo attenti e innamorati
per l’attenzione
che è la preghiera spontanea dell’anima
per tutte le biblioteche del mondo
per quello stare bene fra gli altri che leggono
per i nostri maestri immensi
per chi nei secoli ha ragionato in noi
per il bene dell’amicizia
quando si dicono cose stupide e care
per tutti i baci d’amore
per l’amore che rende impavidi
per la contentezza, l’entusiasmo, l’ebbrezza
per i morti nostri
che fanno della morte un luogo abitato.
Ringraziare desidero
perché su questa terra esiste la musica
per la mano destra e la mano sinistra
e il loro intimo accordo
per chi è indifferente alla notorietà
per i cani, per i gatti
esseri fraterni carichi di mistero
per i fiori
e la segreta vittoria che celebrano
per il silenzio e i suoi molti doni
per il silenzio che forse è la lezione più grande
per il sole, nostro antenato.
Io ringraziare desidero
per Borges
per Whitman e Francesco d’Assisi
per Hopkins, per Herbert
perché scrissero già questa poesia,
per il fatto che questa poesia è inesauribile
e non arriverà mai all’ultimo verso
e cambia secondo gli uomini.
Ringraziare desidero
per i minuti che precedono il sonno,
per gli intimi doni che non enumero
per il sonno e la morte
quei due tesori occulti.
E infine ringraziare desidero
per la gran potenza d’antico amor
per l’amor che se move il sole e l’altre stelle.
E muove tutto in noi”.
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