La polemica per il rientro in classe con nuove misure: “Scuola in presenza senza discriminare gli alunni”

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Fissato per martedì 4 gennaio l’incontro tra tutte le organizzazioni sindacali e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi dovrà affrontare tutte le novità decise dalla legge di Bilancio ma soprattutto le modalità del rientro a scuola dopo le vacanze natalizie. Ma nel frattempo si apre un nuovo fronte con Lega e M5s contro l’ipotesi di nuove norme per la ripresa della scuola in sicurezza, che prevederebbero la Dad per gli alunni non vaccinati in caso di due positivi in classe. ‘Non si può pensare di discriminare i bambini, prevedendo per alcuni la Didattica a distanza e per altri la frequenza in presenza. Si continui ad investire risorse per la sicurezza, anzi si aumentino le risorse per la scuola, e si migliori il protocollo affinché sia più efficace. Ma le scuole devono restare aperte”, ha rimarcatoinfatti la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, dei Cinque stelle. Mentre la Lega ha avvertito: “Lasciare a casa da scuola tre milioni e mezzo di bambini a gennaio non è la soluzione”. Tant’è che il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso della Lega ha sottolineato come “preservare la didattica in presenza per i nostri studenti è sempre stata una priorità del Governo” un principio “sacrosanto – ha aggiunti – al quale dobbiamo tener fede anche per la seconda parte dell’anno scolastico. La campagna di vaccinazione per i più piccoli è appena partita e inasprire i protocolli su contagi e quarantene ci esporrebbe al rischio di eccessive penalizzazioni. Non possiamo permetterci di relegare in Dad milioni di studenti. La risposta non può essere sacrificare il diritto all’istruzione di milioni di studenti. Su questo siamo pronti a far sentire forte la nostra voce”.

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Intanto in vista dell’appuntamento di martedì la segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi ha spiegato “in un brutto momento ma come dice il nostro Presidente servono decisioni generali in grado di garantire la difesa della comunità ed è questo che pretenderemo noi come sindacato dal Governo a partire dall’incontro del 4 gennaio con il ministro Bianchi”. Aggiungendo poi: “La ripresa delle attività didattiche non deve riprodurre modelli che già si sono rivelati ingestibili. Ricordo con molta preoccupazione l’esperienza delle lezioni organizzate in parte in presenza e in parte a distanza. Un modello organizzativo  che non ha mai garantito la qualità della proposta formativa. Chi segue in classe ha bisogno di tutta l’attenzione dell’insegnante. Chi invece è in Dad ha tempi diversi e necessita di proposte più essenziali. Non si possono bloccare i bambini o gli studenti in quarantena per 5 ore davanti al Pc”.

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