La Rc auto in Italia costa 84 euro più che in Europa: ma negli ultimi due anni i premi sono scesi del 21%

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MILANO – La pandemia ha dato una grossa mano ai conti delle assicurazioni italiane, perché il crollo del numero dei sinistri durante i blocchi delle attività, quando era vietato a molti perfino circolare, ha fatto risparmiare molti più milioni di quelli che sono stati “restituiti” ai sottoscrittori di polizze Rc auto nel 2020 e nel 2021. Anche se i premi medi per assicurare i veicoli sono calati di oltre il 21% negli ultimi due anni, la polizza auto italiana resta più costosa rispetto a quella pagata nei maggiori Paesi europei: l’Ivass ha calcolato per il 2021 un differenziale medio di 84 euro, che è circa un terzo del premio medio pagato dagli italiani. Per chi si vuole consolare, questi 84 euro non sono mai stati così pochi: 11 anni fa erano 206 euro, e ancora nel 2019 si pagavano 91 euro in più rispetto all’Rc media di Germania, Francia, Spagna, Regno unito).

I sinistri in Italia costano di più

Storicamente, ed è noto, gli assicuratori italiani richiedono premi più alti, per due ragioni. La principale è legata al maggior costo dei sinistri, che nel 2019 era in media di 262 euro per polizza, contro 174 euro medi per gli altri Paesi dell’euro. Poi ci sono le spese di acquisizione e gestione dei contratti, più elevate che altrove. Tuttavia, questo differenziale è costantemente calato nell’ultimo decennio, con un complessivo -59% rispetto tra il 2011 e il 2020. Nel primo anno del Covid, le restrizioni che hanno determinato una riduzione della circolazione e degli incidenti hanno prodotto una riduzione che Segugio.it, un distributore online di prodotti di credito e polizze, ha stimato in un 9,5% medio rispetto all’anno prima. A fronte dei maggiori margini conseguiti, va detto che le imprese hanno continuato a ridurre i premi anche nel 2021: in un contesto di ripresa della circolazione stradale, i prezzi dell’Rc auto in Italia si sono ridotti di un altro 11,7% medio.

Margini ancora molto alti sull’Rc auto

Tuttavia, Segugio.it ha calcolato anche che il “margine tecnico” per ogni polizza sulla responsabilità civile venduta in Italia è ancora molto più alto che nel resto d’Europa. E’ una voce calcolata sottraendo al premio medio di tariffa il costo medio per sinistri e spese di acquisizione del contratto: e in Italia nel 2020 è stato di 36,2 euro per contratto, a fronte di soli 6,7 euro per la media degli altri quattro Paesi europei già citati. “Con l’arrivo del Covid i prezzi in Italia si sono ridotti più che nel resto d’Europa, ma non in misura coerente con la riduzione dei costi/sinistri, come mostra il netto aumento dei margini”, è il commento che si legge in una nota di Segugio.it. La società aggiunge: “Prima dell’arrivo del Covid, le imprese assicurative operanti in Italia erano in affanno, con margini negativi a seguito della prolungata fase di riduzione dei prezzi, mentre nel resto d’Europa la situazione era più equilibrata, con margini mediamente positivi”. Solo nel 2020, l’anno più flagellato dai lockdown, l’Ivass che vigila sul settore ha stimato nella relazione annuale che le compagnie italiane abbiano risparmiato 2,2 miliardi di euro nella dinamica tra premi e costo dei sinistri: e che di questi, solo 800 milioni erano tornati agli automobilisti in forma di sconti e promozioni, mentre il resto era andato a far lievitare del 45% i profitti sulle polizze.

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