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La Serie A in 10 orari diversi, ma in Lega sale la tensione

Per Dazn un regalo straordinario. Che non solo permetterà di migliorare la qualità dello streaming, ma anche di massimizzare i ricavi pubblicitari. La Serie A ha deciso di concedere a Dazn, dopo l’acquisizione dei diritti, di frammentare ancora di più il calendario del campionato, spalmando le dieci partite di ogni weekend su 10 orari differenti. Non sette, come invece prevedeva il bando. Ogni partita in un orario diverso dall’altra: la morte definitiva di Tutto il calcio, il trionfo dell’audience a tutti i costi, una manna per una piattaforma, quella che viaggia integralmente attraverso internet, di ridurre il rischio di malfunzionamenti, quasi inevitabili a causa del sovraccarico della banda, se dovesse trasmettere due o addirittura tre partite contemporaneamente.  

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Il precedente di febbraio

A questo punto, la ratifica dell’assemblea di Lega lunedì dovrebbe essere quasi una formalità. Una mossa che indubbiamente soddisfa Dazn: così il prodotto vale molto di più, visto che nessuna partita corre il rischio della sovrapposizione, magari con una più interessante o semplicemente in grado di attrarre una percentuale di tifosi. Le partite giocate in contemporanea con altre infatti sono statisticamente quelle che registrano gli ascolti più bassi. E il valore della pubblicità diventa quindi inferiore. Non sarà una novità, però: era già successo a febbraio, con la 23esima giornata spalmata tra venerdì 19 febbraio sabato 20, domenica 21 e lunedì 22, con nessuna partita alla stessa ora. Idem la 25esima giornata del campionato 2019/20, ma in quel caso, causa Covid, 16 partite si giocarono a febbraio e altre 4 a giugno.

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Polemica in Lega e il rischio contenziosi

La domanda di una parte dei club, che dalla serata discutono tra loro via whatsapp della questione, è: “Perché dobbiamo dare gratis un vantaggio come questo?”. Tradotto: se Dazn ha avanzato questa richiesta – e l’ha avanzata – dovrebbe darle un valore anche economico da dividere con i club. Tra l’altro la scelta, diversa da quanto espresso nel bando, può anche sollevare dei ricorsi: chi ha presentato offerte più basse infatti potrebbe sostenere che, se avesse saputo che gli slot sarebbero stati 10 e non 7, avrebbe fatto un’offerta differente. Insomma, la manovra rischia di rivelarsi spericolata.

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La trattativa Dazn-Mediaset per la Champions

Una mossa quantomeno azzardata. Soprattutto in un contesto in cui la guerra tra le tv del calcio è serratissimo: Dazn, lo ha riferito giorni fa MF, sta trattando con Mediaset l’acquisizione in sublicenza dei diritti dei prossimi 3 anni di Champions League. Un modo per sferrare una sorta di colpo di grazia alla tv satellitare, visto che a quel punto con un solo abbonamento alla tv in streaming si potrebbe vedere tutto il calcio di primissimo livello. L’ultima parola però spetta alla Uefa, che ha il diritto di veto su accordi simili.

Gli orari: addio partite alle 15

Una cosa è certa: con il nuovo palinsesto della Serie A spariranno le partite alle 15. Le gare saranno suddivise in queste finestre: sabato alle 14.30, 16.30, 18.30, 20.45. Stessi orari per la domenica che avrà anche una partita alle 12.30. A queste si aggiunge il lunedì alle 20.45. Dieci finestre differenti, dieci orari, un weekend intero davanti alla tv.



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