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La situazione della guerra tra Ucraina e Russia: cos’è successo oggi

Il presidente francese, Emmanuel Macron, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, hanno avuto un colloquio telefonico con il presidente russo, Vladimir Putin. Durante la telefonata, durata circa 75 minuti, Macron e Scholz hanno chiesto a Mosca una tregua immediata e l’inizio di una soluzione diplomatica del conflitto. Ma Putin “non ha dato alcun segnale della volontà di sospendere la guerra”, motivo per cui – secondo quanto riferito fonti dall’Eliseo – dovrà prendere atto di sanzioni ancora più pesanti. Da parte sua il presidente russo ha accusato le forze ucraine di “violazioni dei diritti umani” e ha esortato i suoi interlocutori “a influenzare le autorità di Kiev in modo che tali atti criminali siano fermati”. Menzogne, secondo l’Eliseo. Il presidente francese e il cancelliere tedesco hanno invitato Putin a fermare l’assedio di Mariupol, dove la situazione è umanamente insostenibile. Il comunicato del portavoce di Scholz fa riferimento anche ad alcuni contenuti della telefonata su cui i tre leader hanno concordato di mantenere il silenzio.

Guerra Ucraina-Russia: la diretta no stop

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DOSSIER: IL CONFLITTO | SENTIERI DI GUERRA | Timeline: gli eventi


Il primo bilancio delle vittime militari ucraine

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha annunciato per la prima volta le perdite dell’esercito: circa 1.300 soldati sono morti nei combattimenti contro i russi. Mentre sono 1.582 le vittime civili dall’inizio della guerra. L’esercito russo continua ad attaccare nelle aree dell’Ucraina in cui si cerca di evacuare i civili attraverso i corridoi umanitari. Dopo dodici giorni di assedio, Mariupol, porto strategico sul Mar d’Azov, è senza acqua, gas, elettricità o comunicazioni. Le forze russe stanno bloccando Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina, nonostante gli sforzi per creare corridoi umanitari intorno. Mentre si avvicinano sempre più alla capitale: secondo il ministero della Difesa britannico, il grosso delle forze terresti russe si trova adesso a 25 chilometri da Kiev. Da due giorni l’attacco si è spostato anche a Ovest, sulle città di Lutsk e Ivano-Frankivsk, e nell’Ucraina centrale, dove le forze russe hanno preso di mira Dnipro.

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Melitopol in piazza per la liberazione del sindaco

A Melitopol, nel sud del Paese, centinaia di persone sono scese in strada per protestare e chiedere il rilascio del sindaco della città, Ivan Federov, rapito ieri dall’esercito russo. Secondo il giornale online ucraino Ukrainska Pravida, durante la manifestazione le forze russe hanno fermato e portato in luogo ignoto una delle organizzatrici, Olga Gaisumova. Mentre il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha annunciato in un video che Fedorov è vivo “ma lo stanno torturando perché dichiari il suo sostegno alla Russia”.

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La proposta di Zelensky a Bennett: “Negoziati con Putin in Israele”

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha proposto al primo ministro israeliano Naftali Bennett di tenere i colloqui tra Russia e Ucraina a Gerusalemme. Secondo il quotidiano The Jerusalem Post, Zelensky spera in una influenza positiva di Bennett sui colloqui e ritiene che Israele possa garantire la sicurezza della delegazione ucraina. Il presidente ucraino ha specificato di non riferirsi a incontri tecnici, ma ai colloqui tra i due leader. “Gli ho detto che Israele, Gerusalemme in particolare, potrebbe essere il posto giusto”, ha spiegato Zelensky in un video pubblicato sul suo canale Telegram. Poche ore dopo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha fatto riferimento a dei negoziati tra la delegazione russa e ucraina avvenuti in videoconferenza, senza fornire ulteriori dettagli.

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L’allarme per la stazione spaziale internazionale

Le sanzioni occidentali contro la Russia potrebbero causare la caduta della Stazione spaziale internazionale (Iss). Motivo che ha spinto il capo dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, Dmitry Rogozin, a chiederne la revoca. Rogozin ha spiegato che le operazioni delle navicelle russe che riforniscono l’Iss saranno interrotte da quante misure, interessando di conseguenza il segmento russo della stazione che aiuta a correggere la sua orbita. Il rischio è quello di un ammaraggio o di un atterraggio della stazione sul suolo terrestre. Pubblicando una mappa dei luoghi in cui la Iss potrebbe cadere ha sottolineato che è improbabile che ciò accada in Russia: “Le popolazioni degli altri Paesi, soprattutto quelle guidate dai guerrafondai, dovrebbero pensare al prezzo delle sanzioni contro Roscosmos”. Qualche ora prima Rogozin aveva pubblicato sul suo profilo Twitter  un breve frammento di una puntata del cartone animato Tom & Jerry per esprimere il suo punto di vista sul conflitto. Nel video si vede Tom picchiare Jerry con un giornale arrotolato, mentre il topo suona invano un campanello per invocare l’aiuto di un grosso mastino. Delle scritte in sovrimpressione spiegano che Tom rappresenta la Russia, Jerry l’Ucraina e il mastino la Nato.



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