L’agenda della prima settimana 2023 è ancora focalizzata su inflazione, lavoro e livello dei tassi

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MILANO – Purtroppo, la fine del 2022 non ha mandato in soffitta i problemi che hanno afflitto le economie del mondo nei mesi passati. Così il 2023 comincia con gli stessi temi nell’agenda: l’esigenza di raffreddare l’inflazione globale e quanto le prossime mosse delle banche centrali, che nei mesi scorsi hanno notevolmente aumentato i tassi di interesse, spegneranno anche la crescita economica portando le economie in recessione. La prima settimana di gennaio presenta allora una serie di dati economici che daranno indizi sul prosieguo del percorso avviato quasi un anno fa dalle banche centrali, in particolare Fed e Bce, che hanno mostrato la faccia più cattiva, nel senso della politica monetaria restrittiva, nella chiusura d’anno.

Manca circa un mese alle prossime riunioni dei board delle due istituzioni monetarie (il 1° febbraio quella statunitense, l’indomani il direttivo dell’Eurotower) ma già mercoledì 4 gennaio, con la pubblicazione delle minute dell’ultima riunione della banca centrale Usa di dicembre potranno arrivare indicazioni sull’orientamento futuro dei tassi. Due giorni dopo l’analisi dei verbali sarà corroborata dai nuovi dati sull’occupazione. Il deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro è un requisito necessario per indurre la Fed a ripensare la strategia di politica monetaria restrittiva, che secondo le attese del mercato dovrebbe cambiare orientamento verso la primavera. Anche gli indici Ism della manifattura Usa mercoledì, e dei servizi venerdì, entrambi attesi in calo secondo gli operatori citati da Bloomberg, sono da guardare con attenzione.

Sul fronte europeo invece l’appuntamento da seguire è venerdì, quando il capoeconomista della Bce, Philip Lane, disegnerà nuovi scenari alla luce delle nuove informazioni acquisite dalla Bce. Sempre sullo stesso filone, la prossima settimana sono attesi con interesse dagli operatori una serie di dati spia sull’inflazione in Europa: giovedì 5 l’Istat diffonderà i dati preliminari dei prezzi al consumo a dicembre in Italia, venerdì 6 toccherà all’Eurostat indicare la situazione dei prezzi nell’Eurozona.

Ecco i principali appuntamenti nell’agenda Agi

2 GENNAIO
– Dati manifattura dicembre S&p Global di Spagna, Italia, Francia, Germania, Eurozona.
– Trasporti: immatricolazioni auto dicembre

3 GENNAIO
– Cina: Caixin manufacturing Pmi dicembre

– Germania: tasso disoccupazione dicembre

– Germania: inflazione dicembre

– Stellantis: Fim Cisl presenta report 2022 produzione e occupazione degli stabilimenti italiani.
– Usa: S&p Global manifatturiero dicembre; spesa costruzioni novembre

– Gas: Arera comunica l’aggiornamento delle tariffe del gas per il mese di dicembre

4 GENNAIO
– Francia: inflazione dicembre; fiducia consumatori

S&p Global servizi dicembre Spagna, Italia, Francia, Germania, Eurozona

– Usa: Ism manifatturiero dicembre; minute della Fed

5 GENNAIO
– Cina: Caixin servizi e composito dicembre

– Giappone: fiducia consumatori dicembre

– Germania: bilancia commerciale

– Italia: S&p Global costruzioni dicembre; Istat, inflazione preliminare dicembre; Istat, conto trimestrale Ap, reddito e risparmio famiglie e profitti società

Eurozona: prezzi alla produzione novembre

– Usa: bilancia commerciale novembre; richiesta sussidi disoccupazione; scorte settimanali petrolio; diffusione dati S&p Global Pmi servizi dicembre

6 GENNAIO
– Germania: vendite al dettaglio novembre

– Inflazione eurozona dicembre

– Usa: tasso disoccupazione e nuovi occupati; Ism non manifatturiero Pmi

Bce: intervento capo economista Philip Lane

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